Aggiornamento. E’ successo a fine a settembre. Cortese ha sparato diversi colpi con un fucile da caccia attingendo all’addome questo ragazzo, le cui condizioni, dopo lo spavento iniziale sono poi leggermente migliorate.
Il raid nelle campagne di Sant’Andrea, zona liceo Scientifico per futili motivi. Dopo un’indagine della procura di una ventina di giorni, questa mattina è stata spiccata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Santa Maria Capua Vetere/Cervino. Tentato omicidio: è questa l’accusa con la quale i militari dell’Arma hanno tratto in arresto il 27enne Giuseppe Cortese, pregiudicato originario di Cervino (zona Messercola), nipote del defunto ras Angelo Cortese e ora residente a Santa Maria Capua Vetere.
Cortese stamani è stato rinchiuso in carcere su disposizione dell’autorità giudiziaria; i carabinieri hanno, infatti, eseguito un’ordinanza firmata dal gip Campanaro. Nella giornata di giovedì è stato fissato l’interrogatorio di garanzia davanti al pm Cozzolino che coordina le indagini sul fatto di sangue avvenuto di notte.
La ricostruzione del tentato omicidio
Nello scorso weekend in una zona periferica di campagna di Santa Maria Capua Vetere Cortese avrebbe esploso alcuni colpi di fucile attingendo un giovane, rimasto ferito. Dopo quest’episodio sono partite le indagini dei carabinieri della stazione e della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, indagini coordinate dal capitano Macrì e dal maresciallo Iodice, che hanno portato in poco più di 2 settimane al provvedimento restrittivo: per Cortese si sono spalancate le porte del carcere.
Cortese non ha opposto resistenza all’arresto e, contestualmente all’esecuzione dell’ordinanza, gli uomini della Benemerita hanno perquisito sia la sua abitazione che quella del cognato. Nell’appartamento del 27enne sono state trovate diverse cartucce per fucile.
Cortese, in affidamento al Sert, ha infatti precedenti per droga e armi.