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Jabil, licenziati vanno dagli avvocati: ora pure la Naspi è a rischio

Marcianise. Mentre Ministero del Lavoro e Jabil continuano ad interloquire, i licenziamenti già notificati ai 190 lavoratori della Jabil di Marcianise (Caserta) restano validi, e all’orizzonte si profila una battaglia legale.

 

 

I sindacati iniziano così ad attrezzarsi e invitano i dipendenti licenziati a rivolgersi ai loro uffici legali nel caso volessero impugnare l’atto. Una decisione molto difficile per i lavoratori, visto che l’eventuale ricorso giudiziario impedisce di percepire la disoccupazione. Intanto a Marcianise la produzione è ferma per lo sciopero ad oltranza indetto dai sindacati da qualche giorno; compatta l’adesione anche da parte dei 350 lavoratori non licenziati. “L’azienda è praticamente ferma” dice Mauro Musella, lavoratore e delegato della
Uilm. Stamattina sono pochi i dipendenti ai cancelli, ma tutti attendono notizie da Roma. “Siamo in attesa del contatto con il Governo – dice Musella – sappiamo che sta interloquendo con il Cda della Jabil; continueremo a protestare, ma finchè il Governo tiene il tavolo aperto, continueremo anche a credere in un possibile accordo”.

 

 

L’accordo in cui si spera è sempre quello cui le parti erano vicinissime martedì notte, relativo che prevede ulteriori cinque settimane di cassa integrazione con ritiro contestuale dei licenziamenti; un lasso temporale che potrebbe servire a indurre molti dei lavoratori attualmente licenziati ad accettare la ricollocazione in altre
aziende.