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Boss pronti a tornare in cella dopo scarcerazioni: ore decisive per Zagaria

 

 

CASAPESENNA. Ore decisive per il ritorno in carcere di Pasquale Zagaria. Il fratello del boss Michele sarebbe tra i possibili destintari del decreto legge voluto dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in seguito alle polemiche scaturite dalle scarcerazioni di centinaia di detenuti, tra cui diversi esponenti di spicco della camorra.
Il ritorno in cella di Bin Laden non è però automatico visto che la scarcerazione è avvenuta per motivi di salute visto che per Zagaria era impossibile effettuare le terapie per il tumore all’ospedale di Sassari, il più vicino al penitenziario dove era recluso. Per questo motivo è stato spedito ai domiciliari nel Bresciano, provincia d’origine della moglie.
Tra i primi destinatari del nuovo decreto c’è il boss palermitano Antonino Sacco che è tornato in carcere in queste ore. Per il sessantacinquenne, che era stato posto ai domiciliari per l’emergenza coronavirus, il Tribunale di sorveglianza ha disposto la revoca del differimento della pena. La decisione del giudice arriva dopo l’approvazione del decreto legge voluto dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in seguito alle polemiche scaturite dalle scarcerazioni di centinaia di detenuti, tra cui diversi mafiosi. Sacco – ritenuto uomo di vertice della cosca di Brancaccio, regno dei fratelli Graviano – era da circa un mese agli arresti domiciliari per motivi di salute.
La revoca dei domiciliari e’ stata possibile da una norma del decreto che prevede la rivalutazione della concessione della detenzione domiciliare nel caso in cui sopraggiunga la disponibilita’ di ospitare il detenuto in una struttura carceraria con un reparto ospedaliero che possa garantire le cure necessarie e in sicurezza. Il posto e’ stato individuato dal Dap, dove si e’ gia’ insediato il vice direttore Roberto Tartaglia, ex pm a Palermo e poi consulente della commissione Antimafia: e’ quest’ultimo che ha avviato il ‘monitoraggio’ per individuare strutture carcerarie con reparti ospedalieri idonei a garantire la salute dei detenuti, evitando contagi da coronavirus. Dunque anche per altri si potrebbe profilare la revoca dei domiciliari e il ritorno in carcere, seppur in una struttura ospedaliera penitenziaria. Sacco faceva parte di una lista di 376 detenuti scarcerati e posti ai domiciliari per il rischio Covid-19, tra cui boss di primo piano come il camorrista Pasquale Zagaria.