Maddaloni. Clan Belforte di Maddaloni fazione D’Albenzio, oggi gli interrogatori in carcere per alcuni dei protagonisti della retata di lunedì mattina tra Maddaloni, Montedecore e Cervino.
Il capozona Salvatore D’Albenzio, 49enne di Montedecore si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stesso esito per il suo braccio destro il 34enne Dino Spallieri.
I due sono i principali protagonisti di questa indagine targata DDA curata dal pm Luigi Landolfi con ordinanza eseguita dalla squadra mobile di Caserta.
Come loro anche il 44enne di Cervino, Giuseppe Amato, detto Peppe la toppa si è avvalso della facoltà di non rispondere, in questa operazione è finita in carcere la compagna rumena 35enne Lidia Apostolie.
Il clan Belforte in Maddaloni, dopo gli arresti di Antonio Esposito e Antonio Mastropietro, era stato riorganizzato dal nipote dei boss Giorgio e Clemente D’Albenzio. Dalle indagini emerge uno spaccato significativo delle attività di questi soggetti, incastrati da intercettazioni evidenti e da azioni pasticciate.
Antonio Mastropietro ’71
Ha risposto il 49enne Antonio Mastropietro che ha cercato di chiarire la sua posizione, l’avvocato difensore comunque presenterà ricorso al Riesame per lui, che nell’ambito di questa ordinanza ha un ruolo decisamente minore rispetto agli altri.
Tutti gli interrogatori sono stati effettuati da remoto in videoconferenza con il carcere di Secondigliano.
Nel collego difensivo gli avvocati Danilo Di Cecco, Valerio Alfonso Stravino e Mario Corsiero.