Si celebrano oggi i 50 anni della Giornata Mondiale della Terra, la più importante manifestazione al mondo sulla sostenibilità e la protezione dell’ambiente, istituita dall’ONU nel 1970.
“Oggi celebriamo la 50ª Giornata Mondiale della Terra. È un’opportunità per rinnovare il nostro impegno ad amare la nostra casa comune e prenderci cura di essa e dei membri più deboli della nostra famiglia. Come la tragica pandemia di coronavirus ci sta dimostrando, soltanto insieme e facendoci carico dei più fragili possiamo vincere le sfide globali” ha detto il Papa durante l’udienza generale.
“A causa dell’egoismo siamo venuti meno alla nostra responsabilità di custodi e amministratori della terra. Basta guardare la realtà con sincerità per vedere che c’è un grande deterioramento della nostra casa comune. L’abbiamo inquinata, l’abbiamo depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita. Per questo, si sono formati vari movimenti internazionali e locali per risvegliare le coscienze. Apprezzo sinceramente queste iniziative, e sarà ancora necessario che i nostri figli scendano in strada per insegnarci ciò che è ovvio, vale a dire che non c’è futuro per noi se distruggiamo l’ambiente che ci sostiene” ha continuato.
Papa Francesco ha poi menzionato un detto spagnolo che dice: “Dio perdona sempre; noi uomini perdoniamo alcune volte sì alcune volte no; la terra non perdona mai”.
Il Pontefice ha invitato tutti a una conversione ecologica che si esprima in azioni concrete, alla promozione di mobilitazioni da parte dei giovani per la salvaguardia dell’ambiente e ha incoraggiato l’organizzazione di “interventi concertati anche a livello nazionale e locale. È bene convergere insieme da ogni condizione sociale e dare vita anche a un movimento popolare dal basso. La stessa Giornata Mondiale della Terra, che celebriamo oggi, è nata proprio così. Ciascuno di noi può dare il proprio piccolo contributo“.