TEVEROLA. Il coraggio se non uno ce l’ha non se lo può mica dare, scriveva Manzoni, scomodato tante volte in questi giorni per la nuova peste con cui siamo costretti a convivere. Hanno tanto coraggio gli angeli che sono nelle nostre corsie: giovani, vecchi, esperti, infermieri, medici, autisti.
Un esercito che si rimbocca le maniche e alza sul viso la mascherina sperando di farla franca. E quando il virus becca anche loro, non si nascondono. Anzi. Escono allo scoperto, lo affrontano a viso aperto. Lo aveva fatto venerdì Raffaele Piscitelli, l’infermiere di Acerra rientrato da Brescia e scopertosi positivo al Covid.
Lo ha fatto un altro giovane infermiere di Teverola, Daniele Pragliola: ha atteso che il sindaco del suo Comune ufficializzasse il caso prima di uscire allo scoperto e raccontare la sua storia.
“Uno dei due casi positivi al COVID-19 comunicati dal Sindaco del Comune di Teverola, sono io. Lo dico perché tengo a precisare che, sicuramente, l’ho contratto durante il mio lavoro, da infermiere. Giornate intere a lavorare, fino alla fine senza i dovuti DPI in quanto assenti in tutte le aziende ospedaliere. E mi dispiace non poterlo più fare per un po’. Perché sarà solo per un po’!”
“Sto bene, al momento, ma tengo a precisare, anche per tranquillizzare tutti coloro che si “preoccupano”, quando basterebbe stare semplicemente a casa e rispettare le disposizioni vigenti senza necessariamente fare i detective, che nell’ultimo periodo, consapevole dell’emergenza (in quanto infermiere) ho eliminato tutti i contatti. Sono stato in isolamento, anche dalla mia famiglia. Sono stato responsabile, ma il fato, a quanto pare, non è stato buono con me. Ringrazio anche il Sindaco, Tommaso Barbato, per aver sin da subito, datomi tutte le informazioni e l’aiuto necessario. Ringrazio i miei amici e niente… andrà tutto bene!”
Forza Daniele! In questi tempi duri abbiamo bisogno di gente come te in prima linea.