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Tampone positivo nel call center, evacuata la sede di Comdata. L’azienda: “Massimo impegno per salvaguardare la salute dei dipendenti”

Marcianise. È ormai ufficiale il primo caso di coronavirus di uno degli 800 dipendenti del Comdata di Marcianise. Solo pochi giorni fa i lavoratori, che attualmente operano per i servizi Inps, avevano manifestato la loro preoccupazione in merito alle condizioni in cui erano costretti ad operare, senza alcuna precauzione, né con la possibilità di mantenere le dovute distanze di sicurezza.

 

 

Alle 12 di ieri l’azienda ha comunicato ai circa 200 lavoratori in sede l’esito del tampone effettuato su un loro collega. Una notizia che ha gettato nel panico i dipendenti, in molti sono letteralmente scappati dall’ufficio, temendo di essere stati contagiati. L’azienda è stata chiusa e sarà sottoposta ad un intervento di sanificazione. In una nota pubblicata nel pomeriggio, la Comdata ha annunciato ai dipendenti la procedura da seguire: “In seguito ad un tampone positivo, invitiamo tutti i colleghi che operano nella sede a contattare il proprio medico curante per ricevere le opportune indicazioni. Ci adegueremo alle disposizioni sanitarie e ci attiveremo prontamente per garantire sempre che non ci sia rischio di contagio tra gli operatori.” 
L’azienda assicura il massimo impegno per la salvaguardia della salute di tutti. Comdata fa sapere di aver avviato un piano per consentire il lavoro da casa a chi si occupa delle chiamate per l’Inps. Una strategia di smart-working attualmente ancora in fase di elaborazione: sono infatti ancora pochissimi gli operatori che già hanno avviato il lavoro da casa, nei prossimi giorni se ne aggiungeranno degli altri.