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L’amarezza di un familiare del 50enne positivo: Mio cugino si isolato e si è ben comportato

Santa Maria a Vico. Un cugino del 50enne affetto da Covid-19 ripercorre il tragitto del congiunto e rivendica maggiore rispetto in virtù del fatto che si è dimostrato  responsabile. Purtroppo sulla rete stanno girando diversi audio ed è giusto quindi ribadire determinate cose.

Ecco le sue parole:

 

Stanno girando delle notizie inesatte su WhatsApp riguardo il caso di Coronavirus che ha colpito mio cugino.
Cercherò di chiarire il più possibile, anche se non ho dati molto certi , in quanto lui si è isolato totalmente.

La radiografia non è stata fatta in struttura privata ma in struttura sanitaria ospedaliera.
Mio cugino è rientrato da un weekend in Scozia o non da un viaggio in Asia.
Il giorno 19 febbraio si è recato a Marcianise per fare degli acquisti e il giorno 20 è partito per la Scozia per fare rientro il giorno 24 febbraio. In aeroporto gli è stato riscontrato un decimo di febbre(credo) e lui si è messo in quarantena volontaria poiché è una persona seria e un grande professionista.

 

Ha messo a conoscenza il suo medico della situazione e dopo alcuni giorni, poiché la febbre aumentava e non andava via, il suo medico gli ha fatto visita e consigliato una radiografia. Dal quel momento ha avuto contatti con gli operatori sanitari per visite ed accertamenti. Non posso essere preciso al riguardo, ma ha più volte chiamato i soccorsi per sottoporsi a tampone, forse i sintomi non erano sufficienti. Ha poi chiamato uno specialista pneumologo che tramite visita e radiografia gli ha diagnosticato una broncopolmonite, pertanto trattato per tale patologia.

Nei successivi 4/5 giorni, fino a venerdì 6 , poiché la febbre continuava ed aveva alcuni problemi respiratori ha chiamato il 118 ed ha preteso il ricovero . Il resto lo sapete tutti, ieri sera i test hanno dato esito positivo al covid-19 e questa notte la situazione si è complicata ulteriormente, tanto da dover essere intubato.
Adesso è in terapia intensiva e ha soltanto bisogno delle nostre preghiere e soprattutto che ognuno di noi inizi ad avere un comportamento serio e uno spiccato senso civico.

Non occorrono commenti inutili e ignoranti. Siamo tutti vittime e nessuno è al sicuro se non utilizziamo un comportamento adeguato.

Un discorso che non fa una piega, confermata la ricostruzione che avevamo fatto noi, a cominciare dalla radiografia e dalle prime linee di febbre una volta sbarcato in Italia.

Anche noi ci uniamo all’appello per questo commerciante che conosciamo da diversi anni, molto bravo nel suo lavoro, un grande in bocca al lupo, riprenditi presto!