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Slot e clan, raffica di abbreviati: lo chef-ras punta a sconto di pena. NOMI E FOTO

Di 6 Dicembre 2018Cronaca

Maddaloni. Udienza importante ieri nell’inchiesta sulle slot machine dei Marciano, imposte, secondo l’accusa, nei bar di Maddaloni in nome della costola calatina dei Belforte.

 

Il gup Battinieri non si è ancora pronunciato definitivamente sul percorso processuale e sulla posizione dei tredici indagati Alberto Marciano, Davide Marciano, Francesco Marciano, Giuseppe Marciano, Michele Marciano, Pasquale Marciano, Vincenzo Marciano, Domenico Di Stasio, Antonio Mastropietro, Ciro Micillo, Giampiero Vegliante e Raffaele Diana. Sono tutti di Maddaloni, ad eccezione del teverolese Diana. Lo farà, probabilmente il 21 dicembre, quando è stata fissata la prossima udienza.

 

Nella giornata di ieri infatti sulla scrivania del gup sono arrivate dai legali (tra i quali gli avvocati Romolo Vignola e Michele Ferraro) diverse richieste di abbreviato: la maggior parte degli imputati punta dunque ad un processo lampo, saltando la fase dibattimentale e quindi beneficiando dello sconto di un terzo di pena. In questa schiera viene annoverato tra gli altri anche Antonio Mastropietro, l’ex chef diventato elemento chiave del clan per la Dda e coinvolto anche nel delitto Panipucci (per il quale è stato condannato a 30 anni in primo grado).

 

Le accuse

Secondo l’impianto accusatorio della Dda di Napoli, avvalorato dall’attività investigativa della Guardia di Finanza, il cla reinvestiva i soldi della droga, dell’usura e delle estorsioni proprio nel fruttuoso mercato delle slot. Nel corso dell’operazione i finanzieri hanno anche sequestrato 130 slot in 22 bar e locali. Il capostipite dei Marciano, il 66enne Vincenzo, oggi unico indagato a piede libero, nel marzo 2016 subì la confisca di prevenzione di beni e della sua società di slot machine per un valore totale di 5 milioni di euro.

 

Nonostante i sigilli e l’amministrazione giudiziaria cui fu sottoposta la sua società, è emerso dall’inchiesta, l’anziano imprenditore, con l’aiuto dei sei figli Davide, Francesco, Giuseppe, Michele, Pasquale e Alberto, ha continuato ad essere monopolista a Maddaloni nel settore della distribuzione delle macchinette mangiasoldi. Ad incastrare i Marciano sono state le dichiarazioni di tre pentiti: Michele Lombardi, Michele Farina e Juri La Manna.