Sanremo. Ogni festival di Sanremo che si rispetti (o meno) è stato sempre contrassegnato da polemiche più o meno futili, partendo dai papaveri troppo alti alti alti, passando dai gusti sessuali di Luca e finendo con quelli politici della Pavone. L’aspetto musicale sembra passare sempre di più in secondo piano a favore del gossip e dei dati auditel. Quest’anno, però, la polemica suscitata dalla partecipazione tra i “big” del giovane “mascherato”, ovvero tale Junior Cally, ha ragione d’esistere.
Infatti, il linguaggio utilizzato dal trapper in alcuni suoi testi è a dir poco offensivo nei confronti dell’universo femminile e non solo. A scatenare l’ira del mondo politico, musicale e social sono, in particolare, le immagini violente e forti del video del pezzo “Si chiama Gioia” contenenti le seguenti gravi parole:
“Balla mezza nuda e dopo te la dà…Lei, lei, lei…Sì, per la gioia di mamma e papà. Si chiama Gioia ma beve e poi ingoia…Balla mezza nuda e dopo te la dà…Si chiama Gioia perché fa la troia…Sì, per la gioia di mamma e papà…
Si chiama Gioia ma beve e poi ingoia…Balla mezza nuda e dopo te la dà…Si chiama Gioia perché fa la troia…Sì, per la gioia di mamma e papà”.
Altre gravi parole che hanno spinto molti italiani a scrivere mail di protesta alla rai chiedendo l’esclusione dell’anomalo “big” sono anche le seguenti:
“Fanculo lo Stato, fanculo l’Italia, fanculo ogni membro della polizia”, o quando dice “Stupro mia nonna (fra’) nel bosco, nella vagina un poster di Bosca”, oppure “Metti da bere bro’ dentro i bicchieri. Ce la beviamo molto volentieri. Ma dopo uccidiamo ‘sti carabinieri, e si ci scopiamo Giusi Ferreri”.
Non si pretende come accadeva in passato, quando il festival ero lo specchio del Paese, di presentarsi in giacca e cravatta ma almeno di invitare “cantanti” non volgari e offensivi ma rispettosi di tutti, con la speranza che questo genere “trash” non sia il manifesto della nostra nazione.
