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I NOMI. Ecco chi sono gli indagati e i due ex sindaci coinvolti: 5 posizioni nel mirino

L’aggiornamento

Capua. Finivano direttamente nel fiume Volturno aumentandone il livello di inquinamento, invece di andare al depuratore, le acque reflue provenienti dalla rete fognaria del Comune di Capua. Lo ha accertato un’indagine dei carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che qualche giorno fa ha sequestrato d’urgenza dieci impianti di sollevamento delle acque reflue fognarie e meteoriche del Comune, indagando per i reati di disastro ambientale, sversamento liquidi nocivi ed immissione in acque superficiali di rifiuti incontrollati, due funzionari dell’ufficio tecnico comunale, il responsabile della ditta cui erano stati affidati i lavori di manutenzione degli impianti e gli ex sindaci Carmine Antropoli ed Eduardo Centore, ultimo primo cittadino dimessosi qualche mese fa.

Il primo lancio

Capua. I carabinieri di Capua hann sequestrato gli impianti di sollevamento delle acque reflue e meteortich della rete fognaria e idrica del Comune di Capua. La misura è scaturita a conclusione dell’indagine avviata tra aprile e maggio per valutare l’incidenza del fiume Volturno sui corpi idrici.

L’Arpac ha effettuato campionamenti all’altezza dello sfioratoio di piena dell’impianto di sollevameto nel borgo Santella. Dall’analisi è emersa un’alterazione dei valori riconducibile all’inquinamento.

E’ stata accertata la contaminazione causata dal malfunzionamento delle pompe di sollevamento delle acque reflue provenienti dal centro della città di Capua che determinava lo sversamento di liquami nel Volturno, anzichè essere avviati al depuratore di Marcianise.

Le verifiche sono state estese a tutti i 10 impianti ed è stato accertato il pessimo stato di manutenzione. Batteri sono stati trovati nell’acqua prelevata in via Giardini e Borgo Santella. Perquisiti gli uffici del Settore Lavori Pubblici del Comune e il depuratore di Marcianise col sequestro di diversi faldoni di documenti pochi giorni fa.

Avvisi di garanzia sono stati emessi agli ex sindaci, al dirigente Lavori Pubblici e al legale rappresentante della società a cui erano statia affidati i lavori di manutenzione.

 

LA NOTA DELLA PROCURA

Il 22 novembre 2018, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Capua, a seguito di attività investigativa diretta da questa Procura della Repubblica, hanno eseguito un decreto d’urgenza emesso dal Pubblico Ministero e sottoposto a sequestro preventivo gli impianti di sollevamento delle acque reflue e meteoriche asserviti alla rete fognaria e idrica del comune di Capua.

La misura è scaturita a conclusione di una attività di indagine, avviata tra il mese di aprile e quello di maggio del 2018, diretta a valutare l’incidenza sulla qualità delle acque del fiume Volturno dell’immissione, nel suo letto, di diversi corpi idrici. Nell’ambito dei controlli sopra indicati, I’ARPAC – Dipartimento di Caserta, tra l’altro,
provvedeva, in data 02/05/2018, ad effettuare campionamenti delle acque del Finme Volturno in corrispondenza dello sfioratoio di piena dell’impianto di sollevamento ubicato nel borgo Santella di Capua. L’esito delle analisi evidenziava una chiara alterazione dei valori, palesemente riconducibile ad un fenomeno di inquinamento ambientale all’interno delle acque. Nel corso del sollevamento delle acque reflue provenienti dal centro della città di Capua, la cui inefficienza determinava lo sversamento dei liquidi fognari direttamente nel fiume Volturno, anziché essere avviati al depuratore consortile di Marcianise. Nel corso delle ulteriori verifiche effettuate dal Comando Compagnia Carabinieri di Capua – N.O.R. (i cui operanti venivano costantemente affiancati dal C.T. nominato dall’Ufficio di questa Procura), disposte da questa Procura ed estese a tutti gli impianti (n. 8 per il sollevamento delle acque reflue e n. 2 per quelle meteoriche), si poteva accertare un generale malfunzionamento delle apparecchiature, nonché il loro pessimo stato d’uso, causati dalla mancata manutenzione, nel corso del tempo.

Il 30/07/2018, per verificare se il mancato funzionamento degli impianti avesse determinato pregiudizio all’ecosistema fluviale, personale dell’ARPAC di Caserta – con l’assistenza di militari del reparto procedente – eseguiva ulteriori prelievi d’acqua in prossimità dei due maggiori impianti di sollevamento asserviti alla rete fognaria di Capua – Borgo Santella e Via Giardini – dalle cui analisi emergevano esponenziali aumenti del batterio di escherichia coli e dei tensioattivi totali di azoto ammoniacale e ossigeno (BODS – COD), chiaramente legati alla presenza, nelle acque, di sostanze organiche provenienti dalle fognature cittadine, senza alcun trattamento di depurazione. Sempre nella giornata del 22/11/2018, i militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Capua, in esecuzione di decreto di perquisizione locale emesso dal Pubblico Ministero, alla presenza della stessa Autorità Giudiziaria, procedevano a perquisizione presso gli uffici del Settore Lavori e Servizi Pubblici del comune di Capua, nonché presso il depuratore consortile di Marcianise sottoponendo a sequestro penale un notevole quantitativo di documenti inerenti la progettazione, la realizzazione e l’affidamento dei lavori di manutenzione degli impianti di sollevamento e di collettamento delle acque reflue al depuratore di Marcianise.

 

Nello stesso contesto d’indagine e nella stessa data del 22.11.2018, oltre al decreto di sequestro preventivo di urgenza, si procedeva a notificare una informazione di garanzia agli ex Sindaci, al dirigente del Settore LLSSPP del comune di Capua e al legale rappresentante di una società a cui erano stati affidati lavori di manutenzione agli impianti, ritenuti responsabili, in concorso, dei reati continuati di disastro ambientale, sversamento di liquidi nocivi, omissione ed immissione in acque superficiali di rifiuti incontrollati.

In data 28 novembre 2018, l’ufficio del Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, condividendo pienamente le risultanze investigative, convalidava il sequestro preventivo di tutti gli impianti di sollevamento che, in data odierna, è stato notificato agli indagati. La misura è stata assunta da questa Procura nell’interesse e per salvaguardare l’igiene e la salute della popolazione della città di Capua, nonché per evitare che la libera disponibilità degli impianti da parte dell’Ente comunale potesse determinare un ulteriore aggravio sul già delicato equilibrio dell’ecosistema del Volturno e dei suoli della Città di Capua.