Caserta. La Digos della Questura di Forlì-Cesena ha denunciato 4 cittadini rumeni, due uomini e due donne, tutti residenti in provincia di Caserta e di età compresa tra i 21 e i 26 anni, per il reato di lesioni aggravate in concorso, in relazione a fatti accaduti al termine dell’incontro di calcio Francia – Romania, valido per il girone preliminare dei campionati europei Under 21, disputatosi a Cesena il 24 giugno scorso.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, poco dopo il fischio finale del match, terminato con un pareggio 0 a 0 e la qualifica di entrambe le nazionali al turno successivo, alcuni giocatori della nazionale rumena, tra cui il difensore Cristian Manea, attualmente nella rosa del Cluj, si erano avvicinati per i festeggiamenti al settore distinti, dove era presente la frangia più calda della tifoseria tricolore. In quel frangente, la fidanzata del calciatore, una giovane di 22 anni, originaria di Craiova, giunta in Italia per seguire le partite del compagno, aveva subito un’aggressione, scaturita “per futili motivi”, da parte di un’altra tifosa rumena, che l’aveva colpita con calci e pugni al volto. In pochi secondi anche due uomini avevano raggiunto la ragazza e l’avevano spintonata a terra, per poi colpirla con pugni al volto, mentre una quarta persona, una donna, l’aveva colpita con un’asta di bandiera. Anche il fratello della 22enne, intervenuto in sua difesa, era stato picchiato violentemente dai due uomini. Entrambe le vittime dell’aggressione avevano riportato lesioni guaribili in 8 giorni, in particolare la fidanzata di Manea aveva lasciato lo stadio con un’evidente ferita sanguinante al labbro, che le aveva macchiato di sangue la maglietta della nazionale rumena. Gli aggressori, approfittando della confusione, erano riusciti a lasciare lo stadio e la provincia senza lasciare tracce.
L’attività investigativa della Digos, resa particolarmente complessa dall’assenza di elementi che potessero favorire l’identificazione dei responsabili, dal fatto che la porzione di stadio interessata dall’evento era gremita da migliaia di supporter provenienti da varie parti del paese e dalla Romania, e che gli autori del reato si erano dati subito alla fuga, si è concentrata nell’analisi di numerosi contributi video, provenienti sia dall’impianto di sorveglianza dello stadio di Cesena, sia da fonti esterne, con una parallela ricerca sui social sulla base anche delle indicazioni fornite dalle vittime. In seguito a questo lavoro di ricerca, andato avanti per alcuni mesi, gli inquirenti sono stati in grado di ricostruire la dinamica dell’accaduto, raccogliendo, spiega la Questura in una nota, “inconfutabili elementi di prova nei riguardi di quattro giovani romeni residenti in provincia di Caserta”, denunciati per lesioni personali aggravate in concorso.
Nel corso delle indagini, a cui ha collaborato anche la Digos di Caserta, uno degli indagati ha cercato di scagionarsi dalle accuse presentando a sua volta una denuncia-querela in cui ha fornito una versione dei fatti diametralmente opposta a quanto già accertato dagli investigatori, “incolpando falsamente altri del reato da lui commesso”. Per questi motivi, oltre alle lesioni aggravate, è stato deferito all’autorità giudiziaria anche per il reato di calunnia. Nei confronti dei quattro è stato adottato, dal Questore della provincia di Forlì-Cesena, il provvedimento di Daspo per 1 anno. I provvedimenti si sommano ai quattro già emessi in precedenza nei confronti di altrettanti tifosi rumeni responsabili di accensioni di torce fumogene all’interno dello stadio, verificatesi durante Romania-Inghilterra e Romania-Francia.