Santa Maria Capua Vetere. Si conoscerà soltanto nel 2019 la sorte dei 14 indagati nel procsso sullo spaccio nella città del Foro. Ieri mattina via alla fase dibattimentale al tribunale di Napoli Nord, ma sulla scrivania del gip ci sono ancora alcune richieste di patteggiamento.
Gli indagati sono 14: Gabriele Consolazio, Francesco PetTrone, Ivan Viggiano, Carlo Piccirillo, Giovanna Talamo, Francesco Caterino, Iatalia Mottola, Giuseppe Iaiunese, Silvia Del Canto, Umberto Diaferia, Tiziano Barbato, Andrea Silvestri, Salvatore Natale, Ermanno Sorbo. Sono residenti a Santa Maria Capua Vetere, Casal di Principe e Caivano.
La fine dell’era Fava
L’indagine, condotta tra settembre 2013 e febbraio 2015, si è concentrata sulla riorganizzazione delle piazze di spaccio nel comune di Santa Maria Capua Vetere e in quelli limitrofi dopo la disgregazione del gruppo Fava, avvenuta nel 2013. In particolare sono stati importanti per l’avvio delle indagini spunti forniti da alcuni esponenti del gruppo Fava (arrestati dopo l’aspro conflitto con la famiglia avversaria dei Bellagio per il controllo del traffico di droga) che hanno avviato una collaborazione con la giustizia.
Grazie alle loro dichiarazioni ed alle intercettazioni gli investigatori hanno delineatoil nuovo scenario dello spaccio di cocaina, hashish e marijuana con la formazione di nuove piazze di spaccio a Santa Maria Capua Vetere e rifornimenti continui dalla provincia di Napoli.
La mappa dello spaccio
I luoghi di appuntamento in Santa Maria Capua Vetere e nella vicina San Prisco erano piazza Mazzini, l’anfiteatro, la villa comunale, il liceo classico e le palazzine, nel quale alcuni soggetti vicini ai Fava, avevano proseguito la proprio attività coinvolgendo nuove leve nello spaccio. Tra gli acquirenti dunque tanti liceali e visitatori della città.
La cocaina veniva acquistata al Parco Verde di Caivano, ma anche a Casal di Principe ed Orta di Atella. La marijuana veniva coltivata nelle campagne di San Tammaro e Santa Maria La Fossa occultata in campi di tabacco, dove furono trovate addirittura mille piante.
Nella foto da sinistra Viggiano, Iaiunese, Mottola e Caterino