Casapesenna. “Sono stato minacciato perché voleva farmi credere che fosse davvero depresso, ma fingeva”, è quello che ha detto lo psichiatra al processo che si sta celebrando con rito ordinario, dinanzi alla sesta sezione del tribunale di Milano, a carico del boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria, detenuto al 41 bis nel carcere di Tolmezzo.
L’ex capoclan è accusato di minacce che fa durante un colloquio ai medici ma che manda anche al direttore del carcere Giacinto Siciliano: “il direttore io lo paragono a una busta di immondizia e io l’immondizia la butto fuori”. Ai poliziotti della penitenziaria lo stesso in modo sibillino Zagaria dice, come le stesse hanno confermato in aula nel corso del processo, “se quel rapporto esce dalla sezione io prendo 15 giorni di isolamento…dovete cancellare dal rapporto la parte dove io le dico di avvicinarsi di più al cancello della cella per aggredirla, oppure deve strappare il foglio”.
Tra le contestazioni anche “l’aver dato due schiaffi ad un agente penitenziario, l’aver rotto la telecamera che lo monitorava con un bastone e la finestra della sua cella”