Piedimonte Matese. Essendo residente a Roma aveva preso alloggio in un convento di Napoli (dove era stato trasferito), Luigi Antonio Fazzone, 61 anni, originario di Piedimonte Matese, una delle persone per le quali il gip di Roma Anna Maria Gavoni ha disposto il carcere nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti nel Tribunale di Roma ottenuti, secondo gli inquirenti, in cambio di mazzette.
I finanzieri, stamattina, hanno atteso che il dirigente del provveditorato alle opere pubbliche uscisse per recarsi in ufficio: lo hanno seguito e, una volta arrivato a destinazione, gli hanno notificato il provvedimento cautelare. Per la Procura, quando era in servizio nella capitale, avrebbe chiesto “una mano” a un imprenditore coinvolto nelle indagini, Franco De Angelis, che vantava importanti conoscenze in diversi ambienti. Secondo quanto si è appreso dalle attività tecniche, non era soddisfatto dell’incarico che ricopriva e all’imprenditore si sarebbe rivolto, tra l’altro, per chiedere un trasferimento in alcune sedi a lui gradite, tra le quali c’era anche Napoli.
Secondo gli inquirenti il dirigente sarebbe stato accontentato in cambio di appalti. A San Giorgio a Cremano, infine, i finanzieri hanno notificato un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria all’ architetto Fabio Romano, 48 anni, che lavora per conto di una società coinvolta nell’indagine.