Marcianise. E’ stato un nubifragio importante, ma passando per Airola, l’ideale centro propulsore della fertile Marcianise di una volta, sembra sia passato quasi un tornado. Strade chiuse, terreni ridotti a acquitrini, piccoli laghi, sottopasso inaccessibile. E le aziende in ginocchio. I sacrifici di anni distrutti in poche ore dalla furia del maltempo, ma anche da anni di cattiva gestione di fondi e risorse da parte delle autorità.
Coldiretti Caserta ha stimato fino a 40mila euro i danni subiti da ogni imprenditore agricolo a causa dell’ondata di maltempo abbattutasi su Terra di Lavoro tra sabato e domenica. In questa morsa sono state stritolate aziende bufaline, le più colpite, ma anche i contadini che vedono le loro colture devastate. Si fa presto a parlare di rilancio del settore food e chilometro zero quando basta così poco per mandare tutto in fumo.
La furia di Giove Pluvio ha devastato anche i depositi di tabacco e annientato perfino il fieno destinato alle bufale. La Coldiretti ha analizzato, dati alla mano, le conseguenze del nubifragio per larga parte del territorio Casertano. Dai Regi Lagni alla zona Alifana lo scenario è simile: campi allegati e stalle distrutte con la conta dei danni che si aggrava col passare delle ore. L’acqua ha invaso e distrutto le colture orticole in pieno campo, ma ha anche danneggiato irrimediabilmente le scorte di fieno, paglia ed erba medica destinate all’alimentazione dei capi di bestiame, in particolare bufalini. A fare ulteriori danni e’ stato il vento forte che ha scoperchiato i tetti delle stalle, abbattuto alberi e divelto recinzioni. Colpito anche il comparto della produzione di tabacco con infiltrazioni che hanno riguardato i depositi dove erano conservate foglie lavorate. L’area interessata ha coinvolto migliaia di ettari.
A Marcianise le conseguenze si sono fatte sentire purtroppo anche nel centro storico, ma in campagna la situazione ha assunto contorni allarmanti. Sul posto per un sopralluogo si è recato anche il referente di Realtà Popolare Pasquale Gionti: “Non possiamo permetterci più il lusso di imprecare contro malasorte. Le aziende distrutte e i posti di lavoro persi si collegano a precise responsabilità della cattiva politica. Non è possibile assistere a scene come quelle di Airola con un sottopasso ferroviario diventato una trappola d’acqua e non solo. Non si fa manutenzione ai canali e hanno creato strutture e impianti che non risolvono problemi. Anzi. Il risultato è il disastro che abbiamo sotto gli occhi. La politica si metta al servizio delle aziende del territorio”.
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