Frignano. Un duro colpo per tutti, una perdita gravissima nella battaglia per la Terra dei Fuochi. Nella notte si è spento all’età di 69 anni il prof. Stefano Tonziello, nome di spicco del mondo ambientalista. Partito dall’agro aversano è riuscito a diventare un riferimento a livello nazionale, tenendo sempre contatti constanti col territorio e con le varie forze ecologiste.
I funerali saranno celebrati domani alle 10.30 nella chiesa dei Santissimi Nazario e Celso a Frignano, città dove viveva con la moglie Maria. Tantissimi i messaggi di cordoglio giunti in queste ore.
“Ci ha lasciato il nostro amico fraterno Prof. Stefano Tonziello. Uno tra i massimi esperti nazionali in gestione dei rifiuti. Una persona d’altri tempi, di una umanità contagiosa. Uno straordinario compagno di viaggio. Il suo contributo all’attivismo ecologista in Campania é stato immenso”. Così lo ha ricordato il gruppo “Città Visibile” di Orta di Atella.
Struggente anche il ricordo del gruppo Rete di Cittadinanza e di Comunità: “Lo amavamo. Moltissimo. E quando soltanto tre mesi fa si è ammalato, tutto intorno a noi si è rabbuiato. Tutto. Tranne lui. Stefano perfino dal letto d’ospedale continuava a lavorare e, serrando le nostre mani tra le sue, ci sussurrava parole di coraggio come un capitano che pianifica l’assalto dell’alba successiva. Questa nostra, perciò, è una dichiarazione d’amore, ma è al tempo stesso una dichiarazione di guerra. Stefano sapeva quanta incompetenza c’è tra le fila di chi governa ad ogni livello istituzionale e conosceva bene le declinazioni criminali della strafottenza e dell’ignavia di chi si fa eleggere solo per scaldare il banco. Stefano – che era uno dei più grandi esperti di rifiuti in Italia – ha scritto direttive, fornito consulenze sempre gratuite e indicato chiaramente ai signori in giacca e cravatta la via da seguire per capovolgere il sistema della monnezza. Erano loro a chiederglielo. Senza mai voler ascoltare davvero. E Stefano, libero nel suo impegno sul territorio, si era così esposto alla ferocia vera. Non quella delle mafie “serve”, ma quella dei padroni. Dei mandanti.”
“Oggi, noi, sappiamo. Sappiamo che se prima non abbiamo mai dato tregua, ora non daremo scampo. Sappiamo che cammineremo più in fretta e con il passo più deciso, perchè Stefano ci ha insegnato dove mettere i piedi. Sappiamo che una morte, questa morte, è la porta che si schiude su molte cose e che dietro questa porta c’è la Terra dei Fuochi risanata, senza catene, cornucopia di ogni bellezza. E se ora è il momento di accogliere il dolore e di sentire il suono delle radici che si spezzano, sappiamo che da domani torneremo a piantare milioni di alberi.”