Regionale. Diciotto anni fa l’aveva violentata quando era solo una ragazzina di 12 anni e adesso, dopo aver scontato la pena in carcere, l’aveva rintracciata e la perseguitava. E’ la vicenda emersa a Bologna, dove un uomo di 36 anni, originario di Napoli ma da tempo residente nel capoluogo felsineo, e’ stato arrestato ieri dai carabinieri della Stazione di “Bologna Indipendenza” con l’accusa di atti persecutori. Il provvedimento, emesso dal gip Francesca Zavaglia su richiesta del pm Bruno Fedeli, e’ stato adottato in tempi brevissimi a causa della gravita’ della condotta dell’uomo. Come detto, la vicenda ha un’origine lontana. Era infatti il 2001 quando l’allora 18enne aveva violentato la propria vicina di casa, di soli 12 anni. Una violenza che la vittima aveva tenuto nascosta fino alla maggiore eta’ quando, trovato il coraggio, aveva deciso di denunciare ai carabinieri quanto era avvenuto quel giorno. Per tali accuse il giovane era stato condannato, in via definitiva, a 3 anni e 6 mesi di reclusione.
L’ingresso in carcere e’ avvenuto nel febbraio del 2015. Ad aprile del 2018 e’ stato scarcerato e dopo pochi mesi e’ tornato a Bologna, dove vive la madre, ed ha subito cercato di rintracciare la sua accusatrice. Dapprima e’ riuscito a localizzarla sui social network, usando i quali ha fatto pervenire alla vittima alcuni video di violenze su donne, come a voler rimarcare le sue intenzioni. Poi, capito dove la ragazza lavorasse, si e’ presentato sul posto, ma non riuscendo a trovarla ha rivolto all’indirizzo di alcuni colleghi parole di minaccia nei confronti della donna. I titolari dell’azienda hanno preferito spostare la dipendente in un altro negozio della catena per evitare che venisse rintracciata dal persecutore. Nel frattempo la denuncia ai carabinieri.
Passano mesi durante i quali il 36enne non riesce a scovare la sua vittima. Intanto a settembre i militari notificano all’avvocato del napoletano l’avviso di conclusione indagini. L’uomo, infatti, si era reso irreperibile. Solo dopo circa un mese il legale e’ riuscito a sua volta a rintracciare il suo cliente e a notificargli quell’atto. Questo ha provocato la reazione violenta dell’uomo, che e’ arrivato a telefonare ai carabinieri per minacciare che avrebbe fatto trovare il cadavere della donna davanti alla porta della caserma. Immediata e’ scattata la comunicazione di queste nuove minacce alla procura di Booogna che, in tempi brevissimi, ha chiesto ed ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il persecutore. Per poterlo arrestare, i militari della Stazione Indipendenza hanno usato uno stratagemma che ha indotto l’uomo a recarsi presso la madre. E li’ ha trovato ad attenderlo i carabinieri, che hanno potuto cosi’ ammanettarlo e condurlo nel carcere di Bologna.