Sant’Antimo/Giugliano. È stato il giudice dell’udienza preliminare Vincenzo Saladino presso il tribunale di Napoli nord a rinviare a giudizio le due maestre accusate di aver posto in essere maltrattamenti fisici e psichici sui bambini della scuola dell’infanzia Pestalozzi di Sant’Antimo.
Sarà invece il giudice monocratico dottoressa Marina Napolitano a dover decidere delle sorti delle due imputate gravemente indiziate e già sospese dal servizio con ordinanza del GIP Napoli nord dottoressa Del Pizzo confermata dal Tribunale del riesame di Napoli.
Il dibattimento
Il 12 dicembre inizierà il dibattimento durante il quale verranno prodotte dall’accusa dalla delle parti civili Maggio Erminia e Loredana Flagiello rappresentate dall’avvocato Mario Angelino madri delle bambine vittime di maltrattamento, a dimostrare la penale responsabilità di Palma Anna di Giugliano difesa dall’avvocato Marco Sepe e Giovanna Perrotta di Sant’Antimo difesa dall’avvocato Claudio Botti. A sostegno dell’accusa filmati delle riprese installate dai carabinieri della tenenza di Sant’Antimo e testimonianze delle madri delle vittime
I fatti accertati la scorsa primavera hanno fatto emergere aspetti inquietanti:
I piccoli venivano sistematicamente insultati e apostrofati con frasi ingiuriose, spesso pronunciate in dialetto partenopeo. “Stupida, cretina, svergognata, zozza”.
Dalla violenza psicologica si passava a quella fisica. Le due scuotevano con violenza i loro piccoli alunni, sui quali con una costante sistematicità spesso lasciavano sotto forma di lividi sui polsi e sulle braccia. Per i più vivaci c’era anche la stanza buia: era la punizione dove venivano rinchiusi i più cattivi. Le punizioni e le umiliazioni scattavano al primo errore: bastava far cadere un boccone a terra così come una posata mentre erano a mensa, oppure che si sporcassero le mani mentre facevano un lavoretto.