Capua. Udienza fiume ieri nel processo all’ex sindaco di Capua Carmine Antropoli, completamente libero da 40 giorni. Sono stati ascoltati tra gli altri un ausiliare del traffico e una esponente politica capuana. La testimonianza più attesa era però quello di Francesco Zagaria, alias “Ciccio ‘e Brezza”, in videocollegamento con la località dove è recluso, a seguito della scelta di collaborare con la giustizia.
L’udienza era incentrata sia sulle ingerenze in campagna elettorale che sulla presenza dell’imprenditore, ritenuto un esponente della fazione Zagaria, in diversi aspetti della vita cittadina. “Ciccio e’ Brezza” ha spaziato su vari temi a partire da quello dei parcheggi affermando di “non aver mai pagato, perchè a Capua lo conoscevano tutti”. Svelati nel corso dell’udienza anche appoggi forniti in termini di voti ad altre campagne elettorali, oltre quelle per il rinnovo del consiglio comunale della città di Fieramosca.
Le parti si sono aggiornate tra un mese per la prossima udienza: a processo, oltre ad Antropoli, anche gli ex assessori Ricci e Taglialatela. L’ex sindaco è accusato dalla Dda di aver stretto un patto con Francesco Zagaria, detto “Ciccio ‘e Brezza”, dal nome della frazione di Capua dove risiede, considerato referente del boss omonimo Michele Zagaria. Un patto che avrebbe condizionato le elezioni comunali di Capua del 2016, cui Antropoli non si candidò perché era stato sindaco per due consiliature dal 2006 al 2016, facendo però candidare un proprio fedelissimo, che poi perse. Secondo i carabinieri ci sarebbe stato più di un incontro, sempre prima delle elezioni comunali del 2016, tra Antropoli e i due affiliati, in cui si parlava di politica.