Caserta. Un fronte ampio e compatto, formato da dirigenti scolastici, genitori e sindacalisti, è sorto a Caserta contro la delibera comunale relativa al nuovo piano di dimensionamento delle scuole cittadine per il 2020-2021. “Un piano che sconvolge tutti gli istituti cittadini e che creerà problemi a docenti, genitori e bambini” dice Tania Sassi, dirigente di una delle scuole più importanti della città, la De Amicis, ubicata nel centralissimo corso Giannone; il piano, che riguarda l’anno scolastico 2020-2021 e si dovrà applicare dal primo settembre del prossimo anno, entrerà in vigore non appena la Regione Campania lo avrà approvato, ma nel frattempo le proteste e le prese di posizione hanno provocato già vari ricorsi al Tar Campania con l’intento di sospendere o annullare la delibera di giunta. Sotto accusa le modalità di confronto pre-delibera, “quasi del tutto assenti”, ma saoprattutto l’impostazione totale del piano, “che danneggerà tutti, a partire dai ragazzi che vivono nelle frazioni”.
Oggi il fronte anti-dimensionamento si è ritrovato in piazza Vanvitelli, di fronte al Palazzo del Comune, per protestare e chiedere un incontro al sindaco e all’assessore alla pubblica istruzione Mirella Corvino. Sono otto i plessi di competenza comunale che coprono il primo ciclo di maternaelementare e media, con oltre 6304 studenti in totale; ogni istituto, per aver un dirigente e una segreteria e una propria autonomia giuridica e contabile, deve avere almeno 600 alunni. Prima della delibera la criticità nota riguardava la Scuola Media Dante Alighieri e la Lorenzini, dove vi sono la materna e l’elementare; nessuna delle due raggiungeva i 600 alunni. “E’ necessario premettere che il confronto sull’argomento tra Comune e parti interessate non c’è quasi stato – spiega la Sassi – noi presidi siamo stati convocati intorno al 20 settembre, e ci è stato chiesto di presentare una bozza di piano entro il 30 settembre. Io e altri due colleghi, nonostante lo scarso tempo a disposizione, abbiamo presentato una soluzione, che ci sembrava quella più logica, ovvero di accorpare la Lorenzini e la Dante Alighieri, che sono plessi vicini, per cui viene rispettato anche il criterio dellaterritorialità.
La nostra proposta è stata votata all’unanimità anche da sei sindacati nel corso di una riunione
tenutasi il 4 ottobre. Eppure il Comune non ci ha affatto ascoltati, andando per la propria strada”. Tra le
decisioni contestate quella di spacchettare l’Istituto Comprensivo Don Milani (Quinto Circolo) ubicato in via
delle Querce a Parco Cerasola, che ha mille alunni, con oltre la metà che andrà alla scuola media Vanvitelli, e di
far qui convogliare gli studenti che vivono nelle frazioni anche più lontane, come quelle collinari di Casolla,
Casola, Santa Barbara e Tuoro, e che fino ad ora frequentavano asili e medie nella propria frazione. “Questo
piano comporterà inoltre lo spostamento di molti docenti – prosegue la Sassi – senza alcuna garanzia del
principio della continuità didattica; molti alunni della quarta elementare cambieranno insegnante, e avranno dei
disagi”