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I rifiuti di Marcianise smaltiti nei capannoni del Nord. Ecco chi sono gli indagati

Marcianise. C’erano anche rifiuti campani, e in particolare di Napoli e Marcianise, tra le migliaia di tonnellate di smaltimenti illeciti tracciate nell’indagine sullo stoccaggio in capannoni del Nord Italia, e in Calabria, coordinata dalla Dda di Milano. Il particolare e’ emerso nel corso della conferenza stampa tenutasi stamani al Comando provinciale dei carabinieri, a Milano, alla presenza del procuratore aggiunto, Alessandra Dolci, e del sostituto, Silvia Bonardi. I rifiuti, compreso ‘umido e indifferenziato’ provenienti dalla Campania, arrivavano in Lombardia tramite un’azienda, la Smr Ecologia srl di Busto Arsizio (Varese), e di qui poi, una volta intasati i capannoni locali, finivano in Calabria “in zone a vocazione agricola e paesaggistica”, anche vicino al mare.

Secondo le indagini i rifiuti illeciti proveniennti da Marcianise venivano abbandonati nei capannoni del Nord Italia o seppelliti in due cave dismesse in Calabria creando un danno ambientale senza precedenti. Secondo la Procura tale sistema solo 2018 “ha fruttato 1 milione e 400 mila euro”.

Sono questi alcuni dei retroscena emersi dall’indagine che ha portato all’arresto di 11 persone nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Milano, nata dopo il maxi rogo di Corteolona, nel Pavese, del gennaio 2018. Tra le oltre 14mila tonnellate di rifiuti movimentati dalla banda, c’erano anche gli smaltimenti illeciti, e in particolare di Napoli e Marcianise. Le indagini sono state condotte dai carabinieri Forestali e coordinate dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dal pm Silvia Bonardi della Dda milanese.

Secondo la Procura a capo dell’organizzazione c’era Angelo Romanello, 35 anni, originario di Siderno (Reggio Calabria) ed arrestato nella sua casa di Erba (Como). Con lui è finito in carcere anche Maurizio Bova, di 41 anni, di Locri (Reggio Calabria) ma residente al Nord. Per altri 9 indagati sono stati chiesti gli arresti domiciliari. Tra di loro c’è anche Sara Costenaro, una consulente ambientale di Varese, regolarmente iscritta all’albo in Lombardia, che consigliava le migliori modalità di smaltimento illecito dei rifiuti anche in altri Paesi, tra cui la Croazia.