Caserta. Un pool di psicologi le ha affiancate nella prova più difficile. Trasformare in denunce quei pomeriggio di abusi nascosti. Quelle attenzioni morbose dell’istruttore che nemmeno ai genitori avevano osato raccontare. Loro le accompagnavano in quel rinomato centro ippico, credendo di affidarle a mani esperte che si sono trasformate in tentacoli, pronti a spingersi oltre qualsiasi soglia di decenza, al punto da configurare per la Procura l’ipotesi di reato di violenza sessuale.
Sette vittime, tutte di età compresa tra i 6 e i 14 anni, hanno parlato di ciò che avveniva nel centro durante le lezioni. A dare il via alle indagini è stata proprio la 14enne, la prima a uscire allo scoperto. Grazie agli psicologi sono state acquisite tutte le testimonianze, compresa quella di un’allieva che ha riferito di essere stata bloccata dal 50enne con le braccia mentre andavano a dar da mangiare ai cavalli.
“Mi ha bloccata, poi si è strofinato contro di me”. Frasi che hanno fatto ribollire di rabbia i genitori e hanno gelato anche il mondo dell’ippica. Il presidente regionale della Federazione Sport Equestri Montrone ha chiesto ufficialmente alla Procura di conoscere il centro affinchè, nel caso fosse affiliato, gli organi federali possano agire di conseguenza.
A far partire le indagini la segnalazione da parte di una nota Onlus casertana che riportava la richiesta di aiuto da parte di un’allieva del maneggio. La ragazzina, infatti, aveva raccontato di essere vittima di abusi da tempo da parte del proprietario della struttura, peraltro istruttore di equitazione. L’uomo, secondo le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Caserta, avrebbe costretto per anni le ragazzine a subire abusi come palpeggiamenti, strofinamenti e baci forzati.