Santa Maria Capua Vetere. Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha incontrato a Palazzo Raffaello Matteo D’Abrosca, un ragazzo di 18 anni di Santa Maria Capua Vetere affetto da Linfoma di Hodgkin dall’eta’ di 13 anni e attualmente in fase di remissione completa dopo chemioterapia, radioterapia e trapianto delle cellule staminali.
Obiettivo di Matteo – informa una nota – e’ far conoscere e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica della pediatria oncologica in primis in Italia, poi in Europa e nel resto del mondo. Per questo motivo da anni porta la sua esperienza a tutte le Istituzioni italiane, dal Presidente della Repubblica, ai presidenti del Consiglio, dai governatori delle Regioni e ai prefetti, ai questori d’Italia e alle piu’ piccole associazioni di volontariato. In Europa e’ stato accolto dal Parlamento e dalla Commissione Europea. Ha collaborato con le Nazioni Unite e l’Organizzazione mondiale della Sanita’ ed e’ stato scelto in rappresentanza dell’Italia da una fondazione internazionale insieme ad altri 16 ragazzi oncologici di tutto il mondo, per andare a conoscere il presidente Usa alla Casa Bianca.
“Girando il mondo per portare il mio messaggio – ha spiegato Matteo – ho incontrato tanti giovani impegnati a difesa di temi importanti. Per quanto mi riguarda metto a disposizione la mia esperienza per far conoscere tutte le problematiche che circondano la pediatria oncologica (famiglie e pazienti). Ringrazio la Regione Marche per avermi ricevuto e per la sensibilita’ dimostrata: il suo sistema sanitario e’ tra i piu’ virtuosi in Italia ma migliorare e’ sempre possibile”.
“Sarebbe molto importante – ha commentato il presidente Ceriscioli, facendo un grande in bocca al lupo a Matteo per la sua ‘missione’ – lavorare ad un Piano nazionale per l’oncologia pediatrica con delle linee guida come abbiamo fatto per l’azzeramento delle liste d’attesa. In Europa la questione della riorganizzazione delle reti dell’oncologia pediatrica si sta affrontando sostanzialmente con l’adozione del modello “hub and spoke” (mozzo e raggio di una ruota), che prevede uno o piu’ Centri di riferimento per le patologie piu’ complesse e ospedali periferici fortemente integrati con i primi, modulato a seconda delle dimensioni del territorio ma per questo c’e’ bisogno di un progetto complessivo, di una visione d’insieme in grado di garantire cure adeguate ai pazienti in tutta Italia evitando il classico fenomeno della “macchia di leopardo”. La visita di Matteo e’ sicuramente uno stimolo ad impegnarci sempre di piu’ su queste tematiche”.