Aversa/San Cipriano d’Aversa/Villa di Briano. Il caso giudiziario sembrava già incanalato quella stessa notte. Quella maledetta notte di 6 anni e mezzo fa quando sulle strade di Aversa rimase ferito a morte Emanuele Di Caterino, 15 anni mai compiuti. Si beccò una coltellata da Agostino Veneziano, all’epoca 16enne e che non è stato ancora processato. Ieri – come riferito da Il Mattino – il processo è ricominciato ieri al tribunale dei Minorenni di Napoli, nonostante l’imputato abbia ormai compiuto 23 anni.
I fatti contestati sono avvenuti però poco prima di aver compiuto la maggiore età. Ieri la difesa ha ottenuto l’imputazione di omicidio volontario. Agostino Veneziano sarà processato a partire dal 31 ottobre con rito abbreviato da un collegio composto da giudici a latere. Un dettaglio non da poco visto che la prima condanna venne annullata proprio per questo motivo.
La Corte di Appello accolse l’eccezione presentata dai legali secondo cui la sentenza di primo grado non poteva essere presa da un solo giudice ma da un collegio giudicante. L’imputato venne condannato con rito abbreviato dal giudice Marina Ferrara a 15 anni di reclusione (1 in meno di quanto richiesto dal pm Di Addea).
Veneziano tornò dunque in libertà quattro anni dopo quella maledetta notte. La sera del 7 aprile 2013 davanti all’ufficio postale di via de Chirico, ad Aversa il giovane colpì con una coltellata al cuore Di Caterino dopo essere stato aggredito da quest’ ultimo e da quattro suoi amici.