Casal di Principe/Macerata Campania. Da circa un anno Antonio Caliendo sa che dovrà aspettare la fine della pena fissata dai tre gradi di giudizio per tornare libero. La Cassazione ribadì la condanna per violenza privata (fu assolto per stalking) nei confronti della miss caturanese Rosaria Aprea, alla quale spappolò la milza con un calcio nel maggio 2013 al termine di una lite che concluse il loro burrascoso rapporto.
Caliendo, imprenditore di Casal di Principe, venne arrestato e condannato al termine del procedimento, conclusosi nell’ottobre 2018 col pronunciamento della Suprema Corte. In galera però non sono mancate le turbolenze per il 33enne: nei giorni scorsi la Cassazione ha infatti respinto due ricorsi presentati dalla difesa del giovane in riferimento a provvedimenti presi dalle autorità durante la detenzione a Santa Maria Capua Vetere.
Il primo no riguarda la punizione inflitta dal Consiglio di Disciplina del carcere di Santa Maria Capua Vetere che nel novembre 2016 lo punì per un atteggiamento discriminatorio nei confronti di un detenuto africano. Caliendo negò di aver detto che il compagno di cella “puzzava”, bensì che erano i suoi abiti a puzzare. Il giovane di Casal di Principe non si era però limitato a questo preparando addirittura i bagagli (nello specifico mise gli effetti personali nelle buste) perchè non intendeva più dividere la cella con l’africano. Per quel gesto era stato punito con una settimana di esclusione dalle attività ricreative e sportive.
Stessa punizione ma di cinque giorni, invece, per un altro episodio controverso: nel maggio 2015 Caliendo venne infatti richiamato per aver offeso un agente della polizia penitenziaria. Lui si limitò a negare, ma la versione del poliziotto e di un altro recluso lo hanno inchiodato. Secondo l’accusa, poi confermata dalla Suprema Corte nell’ultimo grado di giudizio, Caliendo si sarebbe rivolto così all’operatore: “Appuntato, tu chi sei per non farmi passare il caffè? Anzi apri questa cella che vado a prendere un po’ d’aria”. Oltre alla conferma dei 12 giorni di punizione Caliendo dovrà pagare 6mila euro di sanzione (3mila per ognuno dei due ricorsi persi in Cassazione).