
Sant’Arpino/Succivo. La morte di Angelo Massaro, 27 anni, ritrovato senza vita nella mattinata di ieri in una zona rurale del territorio di Succivo, continua a lasciare sgomenta l’intera area atellana. Una vicenda che, al di là della cronaca, sta assumendo i contorni di un dolore collettivo, alimentato dal silenzio e dalle tante domande che ancora attendono risposte.
A esprimere pubblicamente il cordoglio istituzionale è stata l’Amministrazione comunale di Sant’Arpino, che in una nota ufficiale ha parlato di una tragedia capace di colpire l’intera comunità: “Un dolore immenso che colpisce non solo la sua famiglia, ma l’intera comunità atellana, oggi attonita e ferita davanti a una perdita così prematura e ingiusta”. Parole che restituiscono il clima di smarrimento che si respira in queste ore tra cittadini, amici e conoscenti del giovane.
Angelo Massaro era molto conosciuto, non solo a Sant’Arpino ma anche nei comuni limitrofi, in particolare a Macerata Campania, dove coltivava la sua grande passione per i carri e per le tradizioni popolari, che lo avevano reso un volto familiare in numerose iniziative locali. Proprio questo legame con il territorio rende la sua scomparsa ancora più difficile da accettare.
Nel messaggio istituzionale, il Comune ha voluto rivolgere un pensiero particolare al padre Salvatore Massaro, dipendente comunale: “L’Amministrazione e tutta la cittadinanza si stringono con sincera partecipazione attorno ai genitori e ai familiari di Angelo”, sottolineando come il lutto tocchi da vicino anche la vita amministrativa e lavorativa della città.
Sul piano delle indagini, restano al vaglio degli inquirenti le circostanze che hanno portato al ritrovamento del corpo in aperta campagna. Gli accertamenti proseguono con la massima cautela, mentre familiari e amici attendono chiarezza su una morte che ha interrotto bruscamente una giovane vita.
In un passaggio significativo della nota, il Comune richiama al rispetto e al raccoglimento: “Di fronte a tragedie come questa, il silenzio e il raccoglimento diventano segni di rispetto e di unità”. Un invito che oggi risuona forte in una comunità ferita, che non dimentica e continua a condividere il dolore della famiglia Massaro.

