
MARCIANISE. Marcianise saluta con profonda commozione il professor Nicola Letizia, scomparso all’età di 88 anni. Docente di italiano e latino, studioso rigoroso, poeta e infaticabile ricercatore della storia locale, Letizia è stato per decenni un punto di riferimento culturale per la città e per l’intera Terra di Lavoro. Alla sua figura si legano generazioni di studenti e un patrimonio di studi che ha restituito identità e memoria a un territorio spesso poco raccontato.
Nato a Marcianise nel 1937, visse l’infanzia negli anni difficili del dopoguerra, segnati da privazioni e sacrifici. Dopo la formazione classica a Caserta, si laureò in Filosofia all’Università Federico II di Napoli. Dal 1966 al 1998 svolse un’intensa attività didattica in diversi istituti, distinguendosi per un approccio educativo attento alla persona, ai cambiamenti della scuola italiana e alle fragilità degli studenti. La pensione non segnò una fine, ma l’avvio di una fase ancora più feconda di studio e scrittura.
Parallelamente all’insegnamento, Letizia fu animatore della vita culturale e associativa: dall’impegno cattolico giovanile alla guida di realtà come il “Cenacolo di Studio A. Calcara”, fino alla partecipazione a comitati, giurie e iniziative dedicate alla valorizzazione della storia e dell’ambiente. La sua produzione è vasta e articolata: saggi, guide, studi di folclore, dizionari biografici e raccolte poetiche che hanno ricostruito volti, eventi e tradizioni di Marcianise e della Terra di Lavoro con metodo e passione.
Nel suo pensiero, la conoscenza del passato era una leva per costruire orgoglio civico e consapevolezza, soprattutto tra i giovani. Accanto al lavoro intellettuale, una vita familiare intensa: il matrimonio con Filomena Pianese, scomparsa nel 2020, e tre figli, tra cui Raffaela, religiosa impegnata nel sociale.
La comunità perde un maestro autentico. Le sue opere e il ricordo di chi lo ha conosciuto continueranno a custodirne l’eredità.

