
CASAL DI PRINCIPE. La Corte di Cassazione ha messo definitivamente la parola fine alla vicenda giudiziaria che vede protagonista Salvatore Ammutinato, 53 anni, residente a Casal di Principe. La Settima Sezione penale, presieduta da Andrea Gentili con Giovanni Giorgianni nel ruolo di relatore, ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa, confermando la condanna a un anno e otto mesi di reclusione per indebita percezione del reddito di cittadinanza.
La decisione arriva a distanza di alcuni mesi dalla sentenza della Corte d’Appello che, lo scorso gennaio, aveva già confermato il verdetto emesso nel giugno 2022 dal Gip del Tribunale di Napoli. I giudici di legittimità hanno quindi ritenuto infondate le argomentazioni difensive, rendendo definitiva la pena.
Il nome di Ammutinato è ben noto alle cronache giudiziarie. In passato, infatti, l’uomo è stato ritenuto un esponente di rilievo del clan dei Casalesi, legato in particolare al gruppo Schiavone. Dopo un periodo di latitanza, nel 2012 fu arrestato e successivamente condannato a dieci anni di carcere per associazione mafiosa, in relazione a episodi estorsivi risalenti alla fine degli anni Novanta.
Proprio questo precedente è alla base della condanna per il reddito di cittadinanza. Secondo l’accusa, Ammutinato avrebbe omesso consapevolmente di dichiarare la condanna definitiva per reati gravi, requisito che la normativa indica come ostativo all’accesso al beneficio economico. Un’omissione che gli avrebbe consentito di percepire indebitamente le somme previste dal sussidio statale.
Nel ricorso, la difesa ha sostenuto l’assenza di dolo, parlando di un errore dovuto a scarsa conoscenza della normativa e negando qualsiasi volontà fraudolenta. Una tesi che la Cassazione ha respinto con decisione, ribadendo che l’ignoranza della legge penale non esclude la responsabilità, soprattutto in presenza di una disciplina chiara e priva di ambiguità.
I giudici hanno inoltre escluso il riconoscimento delle attenuanti generiche, richiamando il profilo dell’imputato e una condotta ritenuta non rispettosa delle regole, anche alla luce del passato per associazione mafiosa. Oltre alla conferma della pena, Ammutinato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di 3mila euro alla Cassa delle Ammende.
Un click e sei sempre informato! Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere le news più importanti. Premi qui ed entra!

