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Estorsione al gioielliere, 6 fermati nel blitz: c’è il figlio del boss

 

PIGNATARO MAGGIORE/PASTORANO. È scattata all’alba un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia che ha portato all’esecuzione di sei ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il blitz si inserisce in un’indagine avviata quasi un anno fa e sviluppata grazie al coraggio di una vittima che ha deciso di denunciare.

L’inchiesta prende le mosse dallo scorso gennaio, quando un gioielliere di Pignataro Maggiore si recò presso la locale stazione dei carabinieri per raccontare le pressioni e le richieste estorsive subite. Da quella denuncia sono partite le attività investigative che, in tempi relativamente rapidi, hanno consentito di ricostruire il contesto e individuare i presunti autori delle intimidazioni.

Sulla base degli elementi raccolti, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il fermo di sei soggetti, tutti residenti o comunque legati al territorio dell’Agro Caleno. Tra gli arrestati figura Lorenzo Lubrano, figlio di Lello Lubrano, storico boss della zona assassinato nei primi anni Duemila proprio a Pignataro Maggiore.

Raggiunto da un’ordinanza cautelare anche Salvatore Insidioso, residente a Pastorano ma arrestato a Como, dove si era trasferito da tempo per motivi lavorativi. Coinvolto nell’inchiesta anche Giovanni Di Gaetano, domiciliato a Pastorano. Tra gli indagati figura inoltre Michele Del Core, residente a Camigliano.

I nominativi delle altre due persone destinatari delle misure cautelari non sono stati ancora ufficializzati dagli inquirenti. Le indagini proseguono per chiarire eventuali ulteriori responsabilità e ricostruire l’intera rete criminale che avrebbe agito sul territorio.

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