
Aversa. Un episodio di estrema violenza ha messo a dura prova la tenuta dell’ordine interno alla Casa di Reclusione di Aversa, ex Opg, provocando momenti di forte tensione e lasciando sul campo diversi agenti feriti. Tra questi, un funzionario della Polizia Penitenziaria ha riportato gravi lesioni a una mano dopo essere stato morso durante un delicato intervento di contenimento.
I fatti si sono verificati in seguito al trasferimento nell’istituto aversano di un detenuto originario della provincia di Bari, proveniente dal carcere di Salerno e già segnalato come soggetto ad alta problematicità. Secondo quanto riferito dalla segreteria regionale campana dell’Osapp, l’uomo avrebbe reagito con estrema aggressività fin dal suo arrivo, opponendo una violenta resistenza al personale di scorta.
Nel corso di ore particolarmente concitate, il detenuto avrebbe sputato e colpito ripetutamente gli agenti, arrivando poi ad aggredire fisicamente un funzionario in servizio, mordendolo alla mano e causandogli ferite significative. L’azione violenta ha coinvolto più unità della Polizia Penitenziaria, alcune delle quali hanno riportato lesioni, mentre all’interno della struttura sono stati registrati anche danni materiali.
La situazione di caos ha avuto ripercussioni sull’intero reparto, con un clima di crescente tensione che si è rapidamente esteso anche agli altri detenuti, facendo temere un’escalation difficilmente controllabile. L’Osapp evidenzia come quanto accaduto non sia un caso isolato, ma l’ennesimo segnale di criticità strutturali e organizzative già denunciate in passato.
Attualmente la casa di reclusione di Aversa ospita 308 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 234, con la presenza di circa dieci soggetti considerati ad alta pericolosità, alcuni sistemati persino in spazi destinati all’isolamento. Una condizione che, secondo il sindacato, rende estremamente complesso il lavoro quotidiano del personale, già messo a dura prova da una grave carenza di organico. Il risultato è un progressivo logoramento psicofisico degli agenti, accompagnato da un aumento delle assenze per motivi di salute e da un diffuso senso di abbandono istituzionale.

