
Caserta. In Campania, centinaia di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva grave e disturbo dello spettro autistico stanno rischiando di interrompere le loro terapie a causa di un vincolo amministrativo considerato da molti assurdo: la ripartizione 80/20 dei posti tra province.
Non si tratta solo dei giovani con disabilità, ma anche bambini e ragazzi necessitano percorsi di terapie specialistiche stanno subendo le conseguenze di questa norma. Molti centri terapeutici, infatti, nonostante abbiamo tenuto in terapia i nostri figli apportando successo e notevoli miglioramenti nelle abilità quoditiane a causa della ripartizione 80/20 oggi non vengono garantite le terapie ad aggravare la cosa ci sono i contratti verso i centri che sono purtroppo semestrali .
Il problema principale è di natura burocratica e finanziaria. I fondi destinati ai centri terapeutici sono stanziati per provincia e i posti disponibili devono rispettare percentuali precise. Accogliere ragazzi da fuori provincia potrebbe far rischiare ai centri di perdere finanziamenti o convenzioni, costringendoli a rispettare il vincolo anche a scapito dei bisogni dei bambini.
I Genitori chiedono urgentemente una revisione delle regole, affinché nessun bambino sia costretto a interrompere le terapie necessarie al proprio sviluppo e benessere.
“I nostri figli hanno fatto progressi straordinari grazie alle terapie, ma ora rischiano di fermarsi per anni per colpa di vincoli burocratici”, raccontano le mamme della provincia di Caserta che per anni si sono affidate alle cure dell CMR DI SANT’ AGATA DEI GOTI nel Sannio.
Inoltre è ingiusto da parte dell’Asl togliere le terapie ai ragazzi con DSA raggiunti in 12 anni lasciando loro e le famiglie in disagi evolutivi difficili da gestire senza i dovuti supporti terapeutici legati alla gestione quotidiana .
Di dislessia (DSA ) non si guarisce .
Le istituzioni regionali sono chiamate a intervenire rapidamente, trovando soluzioni che garantiscano continuità nelle cure e pari opportunità a tutti i bambini, indipendentemente dalla provincia di residenza.
Le mamme sperano di poter avere la possibilità di incontrare il presidente Fico oppure il prossimo delegato alle Politiche sociali, appena sarà composta la giunta

