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Call center delle truffe nel B&B, 17 arresti. Blitz nel Casertano. I nomi

 

Marcianise. Un’importante operazione contro le truffe agli anziani, che hanno colpito anche numerose vittime nel Casertano, è stata messa a segno all’alba di martedì 16 dicembre. L’intervento ha portato allo smantellamento di una strutturata organizzazione criminale con base a Napoli e collegamenti in diverse province italiane, tra cui Caserta. Il bilancio è di 17 arresti e 21 persone indagate, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli. Tra gli arrestati figurano Domenico Paolone di Marcianise e Maria Palmieri di Piedimonte Matese. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip del Tribunale partenopeo.

L’operazione è stata condotta dai carabinieri del Comando provinciale di Genova, con il supporto dei militari di Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Palermo, Brescia, Pavia e Cosenza. Le indagini hanno consentito di ricostruire l’attività di una banda specializzata nel raggiro di persone anziane, spesso sole o in condizioni di fragilità, seguendo uno schema ormai tristemente noto.

Il gruppo agiva attraverso telefonate a raffica, fino a 500 al giorno. I cosiddetti “telefonisti” si presentavano come carabinieri o avvocati e raccontavano alla vittima di un grave incidente stradale causato da un familiare, chiedendo denaro o gioielli per evitare l’arresto. Poco dopo, un “trasfertista” si recava presso l’abitazione dell’anziano per ritirare contanti e preziosi, mentre altri soggetti fungevano da “corrieri”, incaricati di trasferire il bottino verso Napoli.

Secondo gli inquirenti, l’organizzazione operava inizialmente da un appartamento in vico Tutti i Santi e successivamente da un bed & breakfast a Calata Capodichino, utilizzato come vero e proprio call center. Da lì partivano le chiamate che raggiungevano anziani in tutta Italia, compresa la provincia di Caserta.

Le investigazioni, avviate a Genova, hanno permesso di documentare 33 episodi di truffa, di cui 27 riusciti e 6 tentati, commessi tra maggio 2024 e gennaio 2025. Il profitto illecito supera i 300mila euro, con singoli colpi che avrebbero fruttato fino a 20mila euro.

I reati contestati includono associazione per delinquere, truffa aggravata ai danni di anziani, ricettazione, riciclaggio e autoripiclaggio. Quindici indagati sono finiti in carcere, due ai domiciliari e quattro sottoposti all’obbligo di dimora.

 

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