
SAN FELICE A CANCELLO. Dal carcere agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. È questa la decisione assunta dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Fabio Provvisier, che ha disposto la sostituzione della misura cautelare nei confronti di Dario Castaldo, classe 2000, originario di via Fosse e coinvolto nella nota inchiesta antidroga che ha interessato San Felice a Cancello e la Valle di Suessola. Anche il fratello fu coinvolto nell’inchiesta.
Con ordinanza depositata il 16 dicembre 2025, il GIP ha accolto l’istanza di revoca e sostituzione della custodia cautelare in carcere, avanzata dalla difesa, rappresentata dagli avvocati Orlando Sgambati e Davide Pascarella, disponendo per l’indagato una misura meno afflittiva ma comunque stringente: arresti domiciliari “rafforzati” presso l’abitazione di via Fosse – case IACP, a San Felice a Cancello, con applicazione del braccialetto elettronico.
Nel provvedimento, il giudice riconosce la gravità indiziaria a carico di Castaldo in relazione all’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, ma evidenzia come, allo stato, possano ritenersi attenuate le esigenze cautelari che avevano giustificato la detenzione in carcere. In particolare, viene valorizzata la durata della custodia già sofferta, l’assenza di un ruolo apicale nell’organizzazione criminale contestata e il fatto che i fatti non siano recentissimi.
Secondo il GIP, la misura domiciliare con controllo elettronico garantisce un livello di controllo equivalente alla detenzione in carcere, evitando il rischio di reiterazione dei reati e di contatti con soggetti esterni. Castaldo non potrà allontanarsi dall’abitazione senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria, né comunicare con persone diverse dai conviventi, anche attraverso mezzi informatici.
Il provvedimento si inserisce nel più ampio filone dell’operazione antidroga che, nell’ottobre scorso, aveva portato a dieci ordinanze cautelari e allo smantellamento di due piazze di spaccio attive tra via Fosse e la frazione Talanico. Come sempre, la misura è adottata nella fase delle indagini preliminari e resta impugnabile, nel rispetto del principio di presunzione di innocenza.

