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Trombetta alle prese con una nuova crisi, Guerriero rimette gli argini al commissariamento

MARCIA­NISE. «Quando noi democratici decidemmo di sostenere il sindaco Antonio Trombetta lo facemmo con un solo obiettivo: evitare il commissariamento della città». Con queste parole il consigliere comunale Raffaele Guerriero ripercorre la scelta compiuta mesi fa dal gruppo democratico, spiegando le ragioni e il percorso politico che ha portato a sostenere l’amministrazione civica senza chiedere nulla in cambio.

Guerriero ricorda come il rischio del sesto commissariamento avrebbe rappresentato «un danno irreparabile per Marcianise», già segnata da anni di interruzioni amministrative che hanno lasciato incompiuti progetti, fermato interventi e creato disagi ai cittadini. «Sapevamo – sottolinea – che qualcuno avrebbe provato a inquinare il nostro percorso, a mettere dubbi sulle nostre intenzioni. Ma siamo stati onesti e coraggiosi nel non cedere alla tentazione di entrare nel governo cittadino. Non abbiamo chiesto assessori, né poltrone, né variazioni in giunta».

Il consigliere evidenzia come l’unica richiesta avanzata al sindaco Trombetta fosse quella di «continuare il lavoro avviato, dare programmazione e considerazione alla città». Una scelta che, afferma, ha permesso non solo di evitare il commissariamento, ma anche di dare stabilità all’amministrazione e rafforzare il dialogo con le componenti moderate della maggioranza.

Guerriero rivendica poi il programma di interventi individuato già all’inizio del percorso comune: dal comparto Cairoli al piano traffico, dalla riqualificazione dello stadio Progreditur alla riorganizzazione dei parcheggi pubblici, fino al potenziamento degli arredi urbani, dell’Eco punto e degli spazi culturali come il Palazzo della Cultura e il teatro Mugnone. Tra le priorità anche sport, verde pubblico, scuole, asili comunali, mensa scolastica, concorsi pubblici e servizi per la cittadinanza.

«Queste tematiche – evidenzia – non hanno colori politici. Sono la vita quotidiana dei marcianisani». Per Guerriero, infatti, il vero discrimine non è ideologico ma amministrativo: «Il protagonismo, le rivalità e i ricatti appartengono a un’altra logica. Noi mettiamo al primo posto la condivisione e la considerazione, elementi essenziali per una gestione sana della cosa pubblica».

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