CASTEL VOLTURNO. Le carte dell’inchiesta rivelano un passaggio chiave: una telefonata intercettata l’8 gennaio 2025 in cui il sindaco Pasquale Marrandino, oggi indagato insieme al tecnico Daniele De Caprio, contatta il dirigente dell’Ufficio Ecologia (quest’ultimo non indagato ed estraneo all’inchiesta) per discutere delle criticità legate all’appalto rifiuti.
È un colloquio che, secondo gli inquirenti, assume particolare rilevanza nell’impianto accusatorio complessivo, poiché mostra il ruolo di Marrandino nell’intermediazione tra i due tecnici coinvolti nell’appalto. Importante precisare che l’indagine riguarda esclusivamente Marrandino e De Caprio: il dirigente non risulta indagato.
La telefonata nasce dalle osservazioni sollevate da De Caprio su alcune modalità operative e su una relazione presentata a fine 2023. De Caprio riteneva che il documento non dovesse essere redatto in quel modo, perché avrebbe potuto “esporre l’amministrazione a ritorsioni”. Una posizione che il dirigente ribalta, chiarendo che il DEC (Direttore dell’Esecuzione del Contratto) opera in piena autonomia e non è soggetto a imposizioni, neppure da parte del sindaco.
Ma il punto più delicato è un altro: quella telefonata era stata sollecitata dal sindaco, il quale lo avrebbe invitato a confrontarsi con De Caprio, definito “soggetto sensibile ai consigli del primo cittadino”. Una frase che, secondo gli investigatori, evidenzia il legame diretto tra Marrandino e il tecnico, oggi indagati nell’inchiesta per corruzione.
La ricostruzione contenuta negli atti mostra anche il tentativo successivo di mediazione: De Caprio, dopo l’incontro col dirigente, avrebbe chiesto al sindaco di trovare una soluzione “di mezzo” per la gestione dell’orario lavorativo e dell’esecuzione contrattuale, proponendo un rientro settimanale anziché le sei ore giornaliere previste.
È all’interno di questo quadro di pressioni, richieste e continui contatti telefonici che gli inquirenti inseriscono poi l’episodio dell’8 marzo 2025: la presunta consegna della scatola con denaro all’interno dell’auto del sindaco, ripresa da una microcamera. Una circostanza che ha innescato l’attuale sviluppo dell’inchiesta, in cui gli unici due indagati restano Marrandino e De Caprio.
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