
NAZIONALE – L’influenza stagionale 2025 si prospetta tra le più intense degli ultimi anni, principalmente a causa della diffusione del sottoclade K, una variante del virus influenzale A H3N2 che si sta espandendo rapidamente in diversi Paesi. Regno Unito e Canada segnalano un aumento significativo dei casi, mentre il Giappone ha dichiarato un’epidemia nazionale in anticipo, con migliaia di contagi e diversi bambini ricoverati. Negli Stati Uniti il sottoclade K, secondo i CDC, è già responsabile di oltre la metà dei casi influenzali, e i ricoveri hanno raggiunto livelli mai registrati dal 2010.
Secondo gli esperti, la pericolosità del sottoclade K non deriva da una maggiore aggressività, ma dalla capacità del virus di sfuggire all’immunità preesistente. Il ceppo presenta numerose mutazioni rispetto alla variante inserita nel vaccino stagionale e appartiene a un gruppo virale che ha circolato poco negli ultimi anni, riducendo l’immunità residuale della popolazione. Ciò potrebbe comportare non solo un picco di casi più alto, ma anche un anticipo dell’ondata influenzale, come già osservato in altre parti del mondo.
I sintomi associati al sottoclade K includono febbre alta, forte stanchezza, dolori muscolari, mal di gola, brividi, congestione nasale e disturbi gastrointestinali, soprattutto nei bambini. Le complicazioni, se l’infezione non viene trattata, possono evolvere in otiti, sinusiti, bronchiti, polmoniti e, nei casi più gravi, nel decesso. Le fasce più vulnerabili sono anziani, bambini piccoli, donne incinte e persone con patologie croniche.
Una delle maggiori preoccupazioni riguarda il calo delle vaccinazioni antinfluenzali. Pur non essendo perfettamente aderente al nuovo ceppo, il vaccino continua a proteggere in modo significativo da ricoveri e decessi. Per questo l’invito è chiaro: vaccinarsi il prima possibile, soprattutto per i soggetti fragili, ricordando che la protezione diventa efficace dopo circa due settimane.

