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Lo strangola e poi getta il cadavere nel pozzo: verdetto dopo il delitto choc

VILLA LITERNO. Condannato all’ergastolo per l’omicidio di Gennaro Barba: fine pena mai per Carlo Tommaselli

È arrivata la condanna definitiva all’ergastolo per Carlo Tommaselli, figura di spicco del clan Lago, riconosciuto colpevole dell’uccisione di Gennaro Barba, esponente del gruppo rivale Contini, assassinato e poi abbandonato in un pozzo nelle campagne di Villa Literno il 27 ottobre 1993.

La sentenza è stata pronunciata dalla Corte d’Assise di Santa Maria Capua Vetere, presieduta dal giudice Marcella Suma con a latere Maria Compagnone, che ha accolto integralmente la richiesta del pm Vincenzo Ranieri della Dda di Napoli, il quale aveva sollecitato la pena dell’ergastolo.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Tommaselli avrebbe preso parte all’agguato organizzato dal gruppo Lago durante la cruenta faida con i Contini per il controllo delle attività criminali nel quartiere napoletano di Pianura.
Nel luglio 2023, l’uomo era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare insieme a Domenico Bidognetti, Pasquale Giovanni Vargas e Vincenzo Cantiello, accusati non solo del delitto di Barba, ma anche degli omicidi di Antonio Russo e Sergio Bruno, anch’essi eseguiti nell’autunno del 1993.

La riapertura dell’inchiesta è stata resa possibile grazie alle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia Bidognetti e Vargas, che hanno ricostruito ruoli e dinamiche dei tre delitti.
In particolare, le indagini hanno rivelato che Barba, sospettato di essere un informatore, sarebbe stato rapito, portato in una zona di campagna e strangolato con una corda su ordine di Pietro Lago e Bidognetti. Tommaselli, secondo l’accusa, avrebbe materialmente preso parte al sequestro e all’esecuzione.

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