
ACERRA. “Sono davvero orgoglioso che un progetto di integrazione, di cultura del rispetto e di cultura dello sport ponga le sue radici qui ad Acerra”.
E’ quanto ha sottolineato il sindaco Tito d’Errico nel corso dell’intitolazione dei locali del Centro Sportivo Diocesano a Roberto Lorentini, simbolo di tutte le vittime dell’Heysel, “una tragedia italiana ed internazionale che non può appartenere alla sola tifoseria bianconera”.
Presenti allo svelamento della targa, il consigliere regionale Vittoria Lettieri, il Vescovo Antonio Di Donna, Sergio Brio, brand ambassador della Fc Juventus, che quella partita la giocò, Antonio Conte, allenatore del Calcio Napoli ed una rappresentanza dello Juventus Club Cercola, i quali hanno reso ad Andrea Lorentini, figlio del compianto Roberto e nipote di Otello Lorentini, che ha lottato per anni per la verità e la giustizia.
“Il dramma del 29 Maggio 1985, quando allo stadio Heysel di Bruxelles persero la vita 39 persone di diversa nazionalità, andate allo stadio solo per vedere una partita di calcio, la finale di Coppa Campioni Juventus-Liverpool, è un dramma non solo juventino – ha spiegato il sindaco – oggi, perciò, Acerra rende omaggio a quelle persone stringendosi intorno ai suoi familiari a dimostrazione di una città che sa accogliere e che fonda le sue radici sulla solidarietà e sul rispetto tra i popoli. Da Acerra parte un segnale preciso: no alla violenza, in qualsiasi forma, a maggior ragione nello sport e nel tifo, che è sì passione, campanilismo, identità e appartenenza, ma è soprattutto riconoscenza e condivisione dei valori educativi di lealtà e rispetto La vita vince sempre sulla violenza”.

