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Parto con complicazioni, ospedale rischia risarcimento milionario dopo danni a bimba

CASERTA. È approdato alla Corte d’Appello civile di Napoli il procedimento che vede coinvolto l’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta, condannato in primo grado a un risarcimento di oltre un milione e quattrocentomila euro per presunti danni subiti da una neonata durante il parto.

La vicenda risale al 2001, quando la nascita della bambina avrebbe comportato complicazioni gravi attribuite dai genitori a presunti errori medici. Nel 2016, la famiglia ha citato in giudizio l’Azienda ospedaliera chiedendo un risarcimento compreso tra 2 e 4 milioni di euro. Dopo anni di perizie e udienze, nel 2024 il Tribunale civile di Santa Maria Capua Vetere ha accolto la richiesta, condannando la struttura sanitaria a versare 1.463.779,10 euro, oltre interessi e spese processuali.

Contro la sentenza, l’AORN di Caserta ha presentato appello, chiedendo alla Corte partenopea di riesaminare il caso. Tuttavia, la legge impone che le imposte di registrazione relative alla decisione di primo grado vengano pagate immediatamente, anche se la causa non è ancora definitiva.

Per questo motivo, con la determinazione dirigenziale n. 942 del 7 ottobre 2025, l’azienda ha disposto il pagamento di 106.632,75 euro per l’imposta di registro dovuta. La somma sarà versata in attesa del giudizio d’appello, che dovrà stabilire se la condanna e l’entità del risarcimento verranno confermate, ridotte o eventualmente annullate.

Il caso ha destato grande attenzione nell’ambiente sanitario e giuridico locale, sia per l’entità del risarcimento che per le implicazioni sulla responsabilità professionale dei medici e delle strutture pubbliche.

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