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Ecco quanto ammontava la cassa del ras della droga Turnacco

San Felice a Cancello. Aniello Turnacco, un padre premuroso che non bada a spese per la famiglia, da alcune intercettazioni captate nella zona delle IACP, ci sono dei dialoghi con la madre Marta Crisci che rendono bene l’idea.

Aniello si trova nel piazzale antistante la case IACP di via Fosse e la madre gli consegna la somma di duemila euro dopo aver contato le banconote.

Mentre avviene questo scambio di denaro, Aniello si lamenta dell’aumento della retta della scuola privata per le figlie.

La madre allora gli consiglia di iscriverle alla scuola pubblica ma Aniello ribatte che fino a quando non sarà arrestato potrà permettersi di far frequentare la scuola privata alle figlie (con i proventi dell’attività illecita) (uè mamma affinchè sto io fuori le faccio continuare ad andare lì…).

“Prima o poi ti beccano”

La madre di Aniello teme che prima o poi accada che il figlio venga arrestato e dopo le figlie saranno costrette a rinunciare all’istruzione privata e questo, secondo la madre, sarebbe un doppio smacco.

Ma Aniello oltre ad essere un padre partecipe, ci tiene molto anche ai suoi familiari, alla madre ad esempio e anche alla sorella, che custodisce le somme di denaro.

Il giorno 12 ottobre 2022 Marta Crisci  riceve anche un compenso per il suo ruolo.

Aniello e la mamma si recano da Eva per depositare del denaro, prima di arrivare, mentre sono in auto Aniello rivela che la sorella attualmente dovrebbe custodire circa 15.000 euro.

Ora depositeranno altri soldi e resteranno 1300 euro di cui, 100 per Eva (una sorta di regalo) 1000 per la madre (il compenso) e 200 per la spesa. Dopo aver chiesto conferma alla congiunta della presenza in deposito di 15 mila euro, dopo aver saldato la mamma rivela che con la prossima vendita di droga, ha intenzione di raggiungere 20 mila euro totali. Si stava mettendo i soldi da parte.

Un ragazzo mentalizzato e concentrato

Insomma Aniello Turnacco considerava quello che faceva un vero e proprio lavoro capace di fargli condurre una vita dignitosa e di sostenere anche la famiglia tutta.

Un ragazzo mentalizzato su questa attività e sempre preciso e scrupoloso nei pagamenti al fornitore, in gergo questo significa che si faceva rispettare e che era affidabile e quindi il venditore ideale per i clienti.

Inoltre era ben conscio che prima o poi, come è accaduto ieri, sarebbe finito in carcere. Alla fine uno come lui in un futuro se decidesse di abbandonare per sempre l’attività illecita, potrebbe anche riuscire a fare altro e vivere dignitosamente nella legalità. La speranza è questa…

 

 

 

 

 

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