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Bimbe strappate al padre e affidate alla madre pregiudicata: la sentenza che fa discutere

San Felice a Cancello. Una decisione che lascia l’amaro in bocca e fa discutere quella presa dal tribunale per quanto riguarda la custodia di due bambine

Un padre residente a Cancello Scalo nel casertano si è preso cura per tre anni delle sue due figlie piccole in casa sua, due gemelle di 5 anni. Ma il tribunale, ha deciso che le due bimbe siano affidate alla madre, che è stata condannata per spaccio.

Sentenza che separa le due piccole dal loro padre e dall’altra sorella, collocandole quindi dalla madre pregiudicata. Motivo per cui tale decisione è stata contestata. La donna è stata in passato condannata in primo grado per spaccio di sostanze stupefacenti, per tale motivo, molti non la ritengono idonea al ruolo di madre. Tale decisione, che in teoria dovrebbe tutelare i minori, così facendo sembra fare l’esatto opposto, come anche degli esperti di diritti di famiglia affermano, e tale sentenza, stando alle loro parole, viola ance il principio di unità di frataia.

 

Ovviamente il padre delle bimbe non è rimasto a guardare, e ha deciso di presentare appello per chiedere la sospensione di tale sentenza. Tale istanza, evidenzia anche il rischio di un possibile trauma psicologico che potrebbe colpire le due sorelline, sia perché vengono separate dal genitore con cui vivevano da tre anni, sia perché vivranno con una madre segnata da condanne precedenti e quindi in un contesto che non sembra dei migliori. Oltre a dover cambiare scuola e anche relazioni.

Sul caso è intervenuta Rosa Di Caprio, avvocato che difende il padre in sede di appello, e queste sono le sue dichiarazioni come riportate anche da Retenews24:

 

“La sentenza è illogica e gravemente ingiusta. Se il padre è stato ritenuto idoneo a crescere la figlia maggiore, non si comprende perché le gemelle non debbano restare con lui. In più, l’affidamento alla madre, già condannata per spaccio, è una scelta che non tutela affatto l’interesse superiore delle bambine. In altri casi, con una condanna di questo tipo, si sarebbe arrivati perfino alla sospensione della responsabilità genitoriale. Qui, invece, è accaduto l’opposto. Il rischio per le minori è concreto. La separazione delle sorelle rappresenta un danno irreversibile sul piano affettivo. Sono legami che, una volta spezzati, non si ricostruiscono più. Questa decisione non tutela i bambini, ma ne compromette il benessere psicologico e la stabilità quotidiana.”

Tale caso accende i riflettori si un problema piuttosto rilevante, ovvero l’applicazione di criteri incoerenti e contraddittori all’interno dei tribunali, in special modo per quanto riguarda i diritti dei minori.

La Corte d’Appello dovrà ora decidere se sospendere l’esecuzione di tale sentenza, in attesa del giudizio di merito.

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