
Marcianise. Allarme rifiuti: WWF e ANTA denunciano nuovo disastro ambientale
Ancora una volta il territorio casertano è vittima di un grave atto di inciviltà. Nella giornata di mercoledì 17 settembre 2025, le Guardie del WWF Campania, in collaborazione con l’associazione ANTA, hanno individuato un’area di Marcianise trasformata in una vera e propria discarica a cielo aperto.
Cumuli di rifiuti plastici, materiali sintetici e scarti di ogni genere sono stati abbandonati lungo il terreno, con il rischio concreto di innescare incendi e aggravare il già pesante danno ambientale. “Si tratta di un vero e proprio disastro ambientale, ormai continuo e diffuso” – ha dichiarato con preoccupazione Alessandro Gatto, Coordinatore regionale delle Guardie WWF.
A fargli eco, Pasquale Gionti, responsabile ANTA, che sottolinea come dietro questi smaltimenti illegali spesso non ci sia soltanto la volontà di risparmiare sui costi di trattamento, ma anche la necessità di occultare attività lavorative irregolari. “È un fenomeno che rischia di diventare sistematico e che mina la salute e la sicurezza dei cittadini” – ha aggiunto.
Tra i materiali rinvenuti, oltre a plastica e scarti di lavorazioni artigianali, sono stati segnalati elementi altamente pericolosi come l’amianto. Onduline in eternit, canne fumarie in cemento-amianto e altri manufatti deteriorati aumentano la dispersione nell’aria di microfibrille cancerogene, con conseguenze potenzialmente devastanti sulla salute pubblica.
Non mancano nemmeno frammenti di automobili, filtri olio esausti, contenitori di fitofarmaci e concimi, frigoriferi e rifiuti ingombranti abbandonati senza alcun rispetto per il territorio. Il WWF e l’ANTA chiedono interventi urgenti di bonifica e maggiori controlli, ricordando che esistono già consorzi dedicati alla raccolta gratuita di tali materiali.
“La nostra terra non può essere continuamente violentata da gesti criminali e irresponsabili – conclude Gatto – occorre una risposta immediata e condivisa da parte delle istituzioni e della società civile”.

