
Maddaloni. Confermata la sorveglianza speciale per leader neonazista
La Corte di Cassazione ha messo la parola fine al procedimento a carico di Maurizio Ammendola, 46 anni, figura di spicco del gruppo neonazista “Ordine di Hagal” e già condannato in passato per reati di matrice eversiva. I giudici della quinta sezione hanno infatti confermato l’obbligo di soggiorno nel comune di Maddaloni per una durata di tre anni e sei mesi, imponendo inoltre il versamento di una cauzione pari a 3mila euro.
Il provvedimento era stato inizialmente disposto dal Tribunale di Napoli, che aveva accolto le richieste della Procura sottolineando il profilo di pericolosità sociale dell’imputato, legato a manifestazioni e proclami in cui esaltava Adolf Hitler e ideologie di stampo neonazista. La decisione era stata già ratificata dalla Corte d’Appello di Napoli lo scorso 14 gennaio, prima di giungere ora alla definitiva conferma in Cassazione.
Secondo le ricostruzioni emerse nel corso del procedimento, Ammendola avrebbe partecipato e promosso iniziative pubbliche e private ispirate all’ideologia nazionalsocialista, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine e degli inquirenti per la potenziale incidenza di tali condotte sull’ordine pubblico.
La misura di sorveglianza speciale – prevista per soggetti ritenuti socialmente pericolosi anche al di fuori di condanne definitive per determinati reati – comporta una serie di restrizioni alla libertà personale, tra cui l’obbligo di non allontanarsi dal proprio comune di residenza e di rispettare rigide prescrizioni di comportamento.
Il caso ha suscitato allarme nella comunità locale, dove il nome di Ammendola era già noto per precedenti episodi di militanza in ambienti estremisti. Le autorità giudiziarie hanno ribadito che l’obiettivo di tali misure è prevenire il ripetersi di condotte potenzialmente destabilizzanti per la sicurezza e la convivenza civile.

