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Concessionaria fa crac, stangata per commerciante d’auto

MARCIANISE. Si chiude con una condanna definitiva la vicenda giudiziaria che ha visto protagonista l’imprenditore 40enne, originario di Marcianise. La Corte di Cassazione, sede di Roma, ha infatti respinto come inammissibile il ricorso presentato dalla difesa, rendendo così irrevocabile la sentenza di condanna per bancarotta fraudolenta, sia sotto il profilo documentale sia patrimoniale.

La vicenda aveva avuto inizio alcuni anni fa, quando il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva emesso la prima condanna nei confronti dell’imprenditor, ritenuto responsabile di gravi irregolarità nella gestione della propria attività commerciale, operante nel settore della compravendita di automobili. Secondo l’accusa, dall’analisi dei conti e della documentazione amministrativa sarebbero emerse operazioni finalizzate a distrarre e occultare beni e capitali aziendali, causando un ammanco considerevole nelle casse della società.

Il procedimento era proseguito davanti alla Corte d’Appello di Napoli, che aveva confermato integralmente la decisione di primo grado. Con il pronunciamento odierno della Cassazione, la sentenza diventa definitiva, ponendo fine a ogni ulteriore possibilità di impugnazione.

Per l’imprenditore, la condanna riguarda non solo l’aspetto penale ma anche le conseguenze civili, con l’obbligo di risarcire i danni arrecati ai creditori. L’importo complessivo delle somme sottratte e mai recuperate, secondo quanto ricostruito nelle indagini, ammonterebbe a oltre 160mila euro, cifra che ha aggravato il dissesto economico dell’azienda fino al fallimento.

Il caso rappresenta l’epilogo di un’inchiesta che ha suscitato grande attenzione a livello locale, sia per l’entità delle perdite economiche sia per il coinvolgimento di un imprenditore conosciuto nell’area casertana.

 

Foto di repertorio

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