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Botulino, giovane della Valle ancora grave: altri 2 intossicati. Le ultime

 

San Felice a Cancello/Cervino. Resta in condizioni critiche la giovane di San Felice a Cancello ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Annunziata di Cosenza a seguito del focolaio di botulino che ha colpito la località balneare di Diamante, in provincia di Cosenza. La 26enne, che faceva parte di un gruppo di amici in vacanza nella zona, avrebbe consumato un panino con salsiccia e broccoli sott’olio acquistato in un food truck ora posto sotto sequestro.

 

Il bilancio complessivo dell’emergenza, che ha già provocato la morte di due persone e il ricovero di dodici pazienti, si è ulteriormente allargato: due nuovi casi sono stati registrati a Napoli. Si tratta di un uomo di 45 anni, ora ricoverato al Cardarelli, e di un 15enne in cura al Cotugno. Entrambi avevano cenato nello stesso punto vendita itinerante frequentato dagli altri contagiati.

 

Il 45enne, in vacanza a Diamante dal 5 agosto, ha sviluppato i primi sintomi dopo due giorni, con problemi gastrointestinali e disturbi neurologici, tra cui difficoltà visive. Grazie all’intervento tempestivo del centro antiveleni del Cardarelli e alla somministrazione del siero antibotulino reperito dalla Marina Militare, le sue condizioni si sono stabilizzate. Per il ragazzo, invece, le procedure di emergenza si sono attivate all’Ospedale del Mare prima del trasferimento al Cotugno, dove è stato sedato e trattato con l’antidoto.

 

Intanto, la situazione della giovane di San Felice continua a destare grande preoccupazione: è ancora intubata e sotto stretta osservazione, con un quadro clinico stazionario ma grave. I medici stanno monitorando la risposta dell’organismo al siero e valutando possibili danni permanenti.

 

Sul fronte investigativo, la Procura di Paola ha iscritto nel registro degli indagati due medici che avevano avuto in cura le vittime prima del decesso. Martedì sono fissate le autopsie sui corpi di Luigi Di Sarno, artista 52enne di Cercola, e di Tamara D’Acunto, 45 anni, originaria di Diamante.

L’episodio ha messo in allarme l’Istituto Superiore di Sanità, che sta esaminando i campioni alimentari e le provette biologiche per confermare la presenza della tossina botulinica. Le indagini puntano a ricostruire la catena di conservazione e manipolazione dei prodotti venduti dal food truck, per capire come sia potuto verificarsi un avvelenamento di tale portata.

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