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Caciotta di bufala contaminata da batteri: ritirato prodotto nel Casertano

VILLA LITERNO. Un nuovo caso di rischio sanitario coinvolge la provincia di Caserta. Il Ministero della Salute ha diramato un avviso di richiamo per una caciotta stagionata di latte di bufala prodotta a Villa Literno, nel cuore dell’Agro casertano, dallo stabilimento La Vecchia Masseria di Diana Luigi. Il pericolo è rappresentato dalla possibile contaminazione da Escherichia coli STEC, un ceppo batterico che produce tossine Shiga e può provocare gravi conseguenze per la salute.

Il prodotto oggetto del provvedimento è il lotto 100, con scadenza fissata al 30 novembre 2025. Si tratta di formaggio confezionato sottovuoto, dal peso compreso tra 400 e 500 grammi, distribuito con il marchio commerciale Fattorie Garofalo.

Le autorità sanitarie raccomandano di non consumare assolutamente il prodotto e di riportarlo al punto vendita dove è stato acquistato, per procedere con il rimborso o la sostituzione.

Il batterio Escherichia coli STEC può causare la Sindrome Emolitico-Uremica (SEU), una patologia particolarmente pericolosa che colpisce prevalentemente bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni. In base ai dati del Registro Nazionale SEU, nell’ultimo anno si sono registrati 68 casi, con una prevalenza del 98,5% tra i minori.

Proprio per proteggere i soggetti più vulnerabili, il Governo ha avviato un tavolo tecnico dedicato all’etichettatura dei prodotti a base di latte crudo, con l’obiettivo di rendere più chiara l’informazione sui rischi connessi.

Il caso di Villa Literno riaccende i riflettori sulla filiera dei prodotti lattiero-caseari artigianali, spesso simbolo dell’eccellenza locale ma che richiedono controlli rigorosi per assicurare il rispetto delle norme sanitarie e tutelare i consumatori.

 

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