
ACERRA. Si chiude con un verdetto di assoluzione il procedimento giudiziario che ha visto coinvolto Domenico Avventurato, un giovane di 20 anni, arrestato con l’accusa di aver partecipato a un agguato a colpi d’arma da fuoco nella notte del 25 settembre 2021. Il fatto era avvenuto in corso della Resistenza, ad Acerra, e aveva portato al ferimento di Rosario Esposito Soriano.
L’imputato era stato condannato in primo grado dal Tribunale per i minorenni, ma la Corte d’Appello ha completamente ribaltato la sentenza, disponendo l’assoluzione con formula piena. Il ragazzo era stato inizialmente associato a un gruppo di presunti aggressori, tra cui il collaboratore di giustizia Giancarlo Avventurato, Emanuele D’Agostino (noto come “o’ Tunno”) e Gaetano Liguori.
L’episodio si era verificato in una zona trafficata della città, a pochi metri da via Calzolaio, e aveva scatenato il panico tra i passanti. A far scattare le indagini furono i colpi di pistola che avevano raggiunto l’obiettivo designato, Rosario Esposito Soriano, colpito all’addome e trasportato in gravi condizioni in ospedale.
Uno dei presunti partecipanti all’agguato, Giancarlo Avventurato, rimase anch’egli ferito all’interno di una Fiat Punto grigia. La sua posizione venne successivamente ridiscussa alla luce della sua collaborazione con la giustizia.
Il giovane assolto era finito in carcere presso l’istituto minorile di Airola, dove ha trascorso un lungo periodo in custodia cautelare, seguito da una fase ai domiciliari. La sua presenza sul luogo del delitto fu all’origine del coinvolgimento giudiziario, ma durante il processo d’appello non sono emerse prove concrete a supporto della sua partecipazione attiva.
Il nuovo pronunciamento giudiziario ha determinato la chiusura del caso nei suoi confronti, aprendo la strada alla sua scarcerazione e alla fine di un calvario durato oltre due anni e mezzo. Il processo ha inoltre sottolineato l’importanza di una verifica accurata delle responsabilità individuali nei contesti criminali complessi come quello in esame.

