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Parente del boss resta in carcere

 

GRAZZANISE/CASAL DI PRINCIPE.La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa di Michele Mezzero, soprannominato “’o malese”, confermando la custodia cautelare in carcere già stabilita dal Tribunale del Riesame di Napoli.

Il provvedimento era stato disposto dal giudice per le indagini preliminari nell’ambito di un’indagine che coinvolge Mezzero per presunta partecipazione a un’organizzazione mafiosa e per due casi di estorsione aggravati dall’utilizzo del metodo camorristico.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Michele Mezzero sarebbe coinvolto nella rete criminale guidata dallo zio Antonio Mezzero, figura di vertice del clan, tornato in libertà dopo un lungo periodo di detenzione durato vent’anni.

La sesta sezione penale della Cassazione, presieduta dal giudice Massimo Ricciarelli, ha giudicato infondate le motivazioni dell’istanza difensiva. Nella decisione si legge che l’indagato “ha fornito il proprio apporto all’associazione mafiosa mettendosi a disposizione del gruppo per contribuire alla realizzazione degli scopi illeciti comuni”.

La Suprema Corte ha quindi avallato l’orientamento già espresso dal Tribunale delle Libertà, sottolineando la gravità del quadro indiziario e la pericolosità sociale dell’indagato, strettamente legato al clan attivo sul territorio tra Casal di Principe e Grazzanise.

L’indagine coinvolge numerosi comuni della provincia di Caserta, tra cui Aversa, Santa Maria Capua Vetere, Marcianise, Maddaloni, Mondragone, Teano, e altri centri dell’area.

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