Caserta. E’ straniero il 30% dei lavoratori impiegato in agricoltura nel Casertano; un dato ufficiale che nasconde un secondo “dato reale”, ovvero che sono molti di più gli stranieri impiegati nei campi, al momento però veri e propri fantasmi che sfuggono a qualsiasi controllo. Se n’è discusso a Caserta nel corso della tavola rotonda “Presidio 3.0” sul tema dello sfruttamento lavorativo della manodopera straniera tenutasi al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e organizzata dalla Caritas. Il dato ufficiale, su cui si è innestato il dibattito sul “dato reale”, è stato diffuso dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria).
“Ciò che è emerso – spiega Gianluca Castaldi della Caritas- è che il numero di stranieri impiegati nel settore agricolo è enorme; molti hanno contratti che non vengono rispettati, visto che lavorano 12 ore e guadagnano molto di meno di quanto emerge dal contratto. Altri non appaiono da nessuna parte, sono fantasmi”. Ufficialmente sono 10872 gli stranieri a lavoro nei campi in tutta la Campania, di cui 6782 extracomunitari, perlopiù africani, 4mila provenienti da Paesi Ue. Il primato degli stranieri impiegati tocca a Salerno con quasi la metà (47%), quasi tutti assunti per la lavorazione della quarta gamma (verdure e prodotti ortofrutticoli freschi); poi c’è Caserta con il 30%, impiegati soprattutto nel comparto ortofrutticolo e bufalino, quindi Napoli (13%), e Avellino e Benevento con un numero minimo.
Sul fenomeno la Caritas ha attivato già dal 2014 il Progetto Presidio, finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana, che vede coinvolti vari territori del sud e nord Italia particolarmente segnati dal problema dello sfruttamento lavorativo della manodopera stagionale straniera. Il Progetto è infatti attivo in Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata, Campania, Lazio e Piemonte, ed offre servizi di primaria e secondaria assistenza ai lavoratori stranieri: assistenza amministrativa per rinnovo e rilascio di permessi di soggiorno, sostegno legale, accompagnamenti e facilitazione all’accesso ai servizi, assistenza sanitaria, erogazione di beni di prima necessità, sportelli informativi fissi ed itineranti.